Teatro romano, il Pd: "Il fallimento del Nuovo Teatro sia da esempio"

TERAMO – Il Pd accoglie con sollievo, e non con rimpianto, lo stop al progect financing del Nuovo Teatro: “un ‘insegnamento a fare attenzione in futuro alla richiesta di partecipazione. E’ la posione dell’Unione comunale che trae spunto dalla vicenda per prendere posizione sul recupero del teatro romano e sullo spostamento delle pietre. “Il Partito Democratico – si legge in una nota – ha sempre sostenuto il recupero sin dal principio ma ritiene che le antiche pietre romane siano parte integrante dell’importante monumento archeologico e, come già proposto in Consiglio Comunale, debbano essere utilizzate nella ricostruzione e nel riuso del teatro, senza trasferimenti inutili”. Utile invece, secondo il Pd, che l’amministrazione comunale faccia conoscere ai cittadini qual è il progetto sul recupero complessivo dell’opera, quali sono i fondi attualmente a disposizione, quanti ancora né saranno necessari e da dove verranno presi per uscire da una situazione indefinita qual è quella attuale”. “Vale la pena in questi tempi di ristrettezze economiche utilizzare 500mila euro per lo spostamento dei reperti, quando si potrebbero investire risorse così importanti per il completamento dei lavori per acquisire e abbattere i due ruderi di Palazzo Adamoli e Casa Salvoni?”. Il Pd auspica e chiede al sindaco un ulteriore fase di ascolto e mediazione delle tesi verso l’associazione “Teramo Nostra”. “Da anni porta avanti una lodevole iniziativa che condividiamo in pieno, nell’interesse del miglioramento delle prospettive della nostra città”. Il Pd annincia infine di aver sollecitato i parlamentari di riferimento del partito affinché supportino l’attività istituzionale sul Teatro Romano, già avviata dall’onorevole dei Radicali, Elisabetta Zamparutti, presso il Ministero dei Beni Culturali. Intanto l’associazione Teramo Nostra ha convocato una conferenza stampa per domani davanti al Tearo romano per ribadire il suo “no” al trasferimento delle pietre archeologiche.