TERAMO – Le divergenze sulla nomina dei revisori dei conti in Consiglio comunale (Stefano Gennarelli per la minoranza, Floriana D’Ugo e Dario D’Eugenio per la maggioranza) sono apparse forse pretestuose e più funzionali a far emergere qualche "rospo" interno all’Udc. Il segretario provinciale del partito, Alfonso Di Sabatino, è deluso, come i suoi stessi consiglieri Marcello Procacci e Domenico Sbraccia, per essere rimasto a bocca asciutta sulla nomina dei revisori. Di Sabatino, anche in virtù del suo assessorato tecnico (quello al Bilancio) avrebbe gradito che tra i revisori fosse indicato il "suo" Fabio Venanzi, revisore uscente e unico rieleggibile. Così non è stato e il mancato accordo sui nomi con il resto della maggioranza, è stata la scintilla che ha scatenato i due consiglieri contro il segretario provinciale, accusato dai due di averli coinvolti solo all’ultimo minuto. In realtà, come confermato dallo stesso Sbraccia, la tensione interna al partito è sembrata più animata da insofferenze personali scatenate dall’ultimo coordinamento dell’Udc, dove Di Sabatino avrebbe prospettato un allargamento della base. Un’ipotesi che Procacci, coordinatore comunale del partito, e Sbraccia colgono come segnali di sfiducia e che vanno "chiariti". E il chiarimento sull’incolumità politica di Procacci sembra per ora passare per una frattura visto che il segretario Di Sabatino starebbe valutando il deferimento al partito degli "intemperanti" e Sbraccia, per sua stessa ammissione, ha dichiarato che prenderà una decisione subito dopo il congresso del Pdl, quando sarà definito il ruolo del coordinatore provinciale e, dunque, dell’interlocutore politico.
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