TERAMO – E’ Teramo il Comune della provincia in cui si registra il maggior tasso di assenteismo del personale dipendente. A evidenziare il dato poco edificante è un’indagine svolta dall’Idv. Le assenze registrate nel 2011, infatti, al netto delle ferie, corrispondono al 32,9%, contro una media provinciale che si attesta sul 7%. E’ bene precisare che nella stima sono comprese anche le assenze retribuite, le malattie, la legge 104, ecc. Resta comunque il dato eclatante del Comune di Teramo, in cui il tasso di assenza è anche salito rispetto al 2010, quando la media era del 24,7%. Questo, secondo l’Idv, comporterebbe uno spreco di denaro pubblico stimato in circa 3 milioni di euro. “Delle due l’una – spiega il coordinatore provinciale dei giovani dell’Idv Stefano Di Romualdo – o siamo di fronte ad un enorme sperpero di soldi oppure vuol dire che i servizi sono carenti. Se dovessimo pensare che l’Ente funziona bene anche con gli impiegati che in media si assentano un giorno su tre dovremmo ritenere che circa 90 persone potrebbero essere dirottate altrove, in ambiti dove il loro lavoro serve sicuramente di più, come negli asili nido o nell’assistenza a disabili e anziani. Credo che i dirigenti dovrebbero intervenire su questo. Altro aspetto singolare riguarda gli straordinari: Teramo li pubblica solo da novembre 2011, e, in questo mese abbiamo scoperto che, nonostante tutte queste assenze, il 6,5% del personale ha lavorato delle ore in più”.Tra gli elementi dell’indagine spiccano altri elementi di rilievo. In primis il mancato rispetto, da parte di 18 Comuni su 47, delle specifiche disposizioni di legge, che impongono di pubblicare i dati sulle assenze del personale. In secondo luogo emerge il fatto che la virtuosità degli impiegati pubblici è inversamente proporzionale alla grandezza del Comune. “I più piccoli – spiega Silvia Romani dei Giovani dell’Idv – hanno un tasso di assenteismo più basso: alcuni addirittura, come Montefino, Arsita o Castelli, hanno lo 0% e comunque la media è al di sotto del 5%. Non sempre questo però è un dato positivo: spesso infatti in queste piccole realtà a fare la differenza è la scarsità di risorse, e quindi capita di non poter consumare le ferie maturate e rinviarle in parte all’anno successivo. Tra i meno virtuosi ci sono i Comuni più grandi, come quelli della costa, tipo Alba e Roseto e Martinsicuro, in cui si tocca il 17, il 12% e l’11%”.
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