TERAMO – Miglioramento dei corridoi fluviali: si parte con il Tordino e il Vezzola. Provincia e Comune insieme per sperimentare un nuovo modello di gestione pianificata delle aste fluviali, con una chiara suddivisione delle competenze, che sarà condiviso a livello europeo. Sono questi gli obiettivi del progetto comunitario Ercip (European River Corridor Improvement Plans). “La prima azione – spiega l’assessore all’Ambiente, Francesco Marconi – sarà quella della raccolta ed elaborazione di tutti i dati disponibili sul territorio e facenti capo a diversi Enti; tali dati andranno ad implementare il Sit, il sistema informativo territoriale, e questa preliminare fase di analisi sarà il punto di partenza per delineare in maniera puntuale il quadro delle criticità e le relative modalità di intervento. Sul Tordino-Vezzola andremo quindi a sperimentare il primo contratto di fiume, inteso come strumento di pianificazione strategica per il risanamento dei bacini fluviali, con l’obiettivo di arrivare a un contratto per ciascuna delle cinque aste fluviali ricadenti sul territorio provinciale. Analoghi strumenti saranno utilizzati anche per il risanamento del fiume Vibrata, già inserito in un progetto pilota nell’ambito del Piano regionale di tutela e risanamento ambientale”. Al termine delle attività progettuali, che si concluderanno nel dicembre 2014, saranno elaborate anche delle linee guida per la redazione dei piani di miglioramento dei corridoi fluviali. Il budget delle attività gestite dalla Provincia è di 133mila euro. Il partenariato del progetto è composto da quattro agenzie regionali e cinque autorità locali di Italia, Regno Unito, Germania, Romania e Grecia. “L’obiettivo – interviene l’assessore all’Urbanistica, Vincenzo Falasca – è quello di un nuovo modello di sviluppo sostenibile del territorio, declinato sotto il profilo della salvaguardia ambientale, del turismo, delle attività agricole e produttive ecc. il Piano dell’alta e bassa vallata del Tordino sarà il punto di partenza per il progetto di miglioramento, che muove appunto anche dalla valorizzazione delle buone prassi locali”. Il progetto, come sottolinea infine l’assessore alle Politiche Comunitarie, Davide Calcedonio Di Giacinto, permetterà di superare l’eccessiva frammentazione delle competenze, proponendo un modello di gestione dei corridoi fluviali replicabile anche in altre realtà.