TERAMO – Cinque ore di requisitoria per chiedere il massimo previsto dal codice penale per l’omicidio volontario: ergastolo con l’isolamento diurno. Il pubblico ministero Roberta D’Avolio ha buttato giù le carte e ha chiesto che Romano Bisceglia, il teramano 56enne paghi con il carcere a vita l’aver strangolato e poi fatto a pezzi Adele Mazza, 48 anni. E poco importa quali siano gli altri reati contestati, sei in totale, oltre all’omicidio: la difesa avrà molto da parlare per provare a ribaltare quanto ricostruito oggi in aula dal pm per convincere la giuria popolre e quella togata che dovrà esprimere il proprio verdetto. Bisceglia è accusato di aver ucciso la sua ex compagna a Pasquetta di due anni fa e di averne tagliato il cadavere a pezzi, prima di buttarli in una scarpata di via Franchi alle porte della città. E il destino è proprio qui, nell’aula di Corte d’Assise del tribunale di Teramo dove si celebra il processo a Bisceglia: la sentenza, dopo le arringhe di parti civili e difesa, è prevista il prossimo 6 aprile, esattamente due anni dopo la scoperta dei macabri fagotti con i resti della povera Adele Mazza.
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