TERAMO – Ancora Teramo Lavoro, la società in house della Provincia di Teramo, nel mirino delle opposizioni politiche alla maggioranza di centrodestra. Il capogruppo provinciale dell’Italia dei Valori, Mauro Sacco, ha presentato una interrogazione al presidente Catarra e all’assessore al lavoro Eva Guardiani, a proposito della decisione di prorogare per due mesi i servizi offerti dalla società in house. Sacco chiede «di conoscere quali servizi aggiuntivi siano stati affidati alla Società che possono giustificare un aumento del compenso da circa 100mila euro (luglio-dicembre 2010) a 175mila euro al mese, dal 1° marzo 2012 al 30 aprile 2012». Secondo Sacco va chiarito il ruolo del direttore generale della Provincia, la dottoressa Becci, di come possa esercitare il controllo analogo sulla Teramo Lavoro e al tempo stesso firmare, da dirigente, l’atto che assegna 350mila euro alla stessa società, «senza peraltro assumersene la responsabilità fino in fondo: perché – dice Sacco -, come dichiara testualmente nella determina, le sue sono “sommarie informazioni”. Come se delle vicende mediatiche, del sequestro degli atti da parte della Guardia di finanza, del controllo analogo che avrebbe dovuto eseguire con particolare attenzione, la dottoressa Becci non ne sapesse praticamente nulla». Per il capogruppo dell’Idv «è giunto il momento di fare chiarezza una volta per tutte e verificare seriamente le intenzioni della Giunta, del suo Presidente e individuare le corrette soluzioni ad una vicenda che certamente non fa il paio con la limpidezza e trasparenza degli atti amministrativi della nostra Provincia».
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