TERAMO – Scioglimento degli organi con funzioni di amministrazione e controllo e amministrazione straordinaria per gravi irregolarità e violazioni normative per la Tercas, la Cassa di Risparmio della Provincia di Teramo Spa. E’ quanto ha disposto il ministro dell’Economia e delle Finanze, su proposta della Banca d’Italia, come si legge in una nota di Bankitalia. «La proposta – si legge ancora nella nota di Bankitalia – è stata formulata a seguito delle risultanze di accertamenti ispettivi di vigilanza disposti anche a seguito del coinvolgimento di Tercas in un procedimento penale della Procura di Roma, relativo al fallimento di un gruppo immobiliare. I predetti accertamenti, condotti nella più ampia collaborazione istituzionale con la Procura, hanno fatto emergere l’inadeguatezza degli assetti di governance e dei controlli interni nonchè gravi irregolarità operative». Commissario straordinario della banca è stato nominato Riccardo Sora (che ha ricoperto analogo incarico nell’amministrazione straordinaria di Banca Carim); componenti del consiglio di sorveglianza: Antonio Blandini, Silvano Corbella e Alessandro Portolano.
Il commento del presidente Lino Nisii. In serata è arrivato il commento del presidente Lino Nisii, che dal 1982 guidava l’istituto di credito: «Con riferimento al provvedimento di commissariamento della Banca Tercas Spa – scrive l’avvocato -, disposto in data odierna, ritengo opportuno e doveroso segnalare ai clienti e ai risparmiatori che l’istituto è in assoluta sicurezza. Nulla, quindi, debbono temere. Sottolineo, inoltre, che la gestione commissariale sotto il diretto controllo della Banca d’Italia offre la più ampia garanzia di salvaguardia della grande realtà che Banca Tercas Spa da decenni ha rappresentato nel territorio abruzzese».
E la Fondazione Tercas? «La Fondazione Tercas ha preso oggi conoscenza del provvedimento con cui è stato disposto il commissariamento di Banca Tercas – si legge in una nota -. Preso atto di tale provvedimento ribadisce la propria totale fiducia nella solidità patrimoniale della Banca e nella elevata capacità dei suoi dipendenti. Ribadisce altresì il proprio impegno ad adottare ogni provvedimento necessario o utile a tutela del personale, della clientela della Banca e del suo radicamento sul territorio».
Il senatore Tancredi: «Episodio senza ricadute per il territorio». Il primo commento a caldo istituzionale è del senatore Paolo Tancredi appresa la notizia dell’amministrazione straordinaria dell’istituto di credito. «E’ un provvedimento duro che non ci aspettavamo. Non entro nelle contestazioni dell’organo di vigilanza, ma lo considero un episodio che non avrà ricadute per i correntisti e per l’economia del territorio. BancaTercas è un istituto solido, non alimentiamo preoccupazioni”.
Chiodi, Catarra e Brucchi: «Le istituzioni non resteranno a guardare». Sconcerto hanno espresso il Governatore d’Abruzzo, Gianni Chiodi, il presidente della Provincia di Teramo, Valter Catarra e il sindaco Maurizio Brucchi. In una nota congiunta dichiarano di leggere con “profonda preoccupazione” la decisione assunta dal momento che Banca Tercas è diventata nel tempo riferimento fondamentale nella filiera economico e finanziaria del territorio in cui l’azienda opera. «Non solo – si legge nel comunicato – l’intervento di commissariamento va a calarsi su di un istituto bancario che da poco meno di un anno aveva accorpato Banca Caripe, dando vita ad un progetto di banca del territorio vitale per assistere le piccole e medie imprese e le famiglie consumatrici abruzzesi, ma soprattutto rischia di avere incidenze negative sul tessuto sociale e sulla autonomia del gruppo bancario. Non può essere sottovalutato invero che la salvaguardia della autonomia saldamente perseguita nel tempo da Banca Tercas spa costituisce un valore irrinunciabile specialmente in un contesto economico così frammentato come quello abruzzese. Nel sospendere, pertanto, ogni giudizio circa la perentorietà e la imprescindibilità della determinazione ministeriale il Comune e la Provincia di Teramo e la Regione, attraverso i loro rappresentanti, intendono fin da subito rappresentare al Commissario e agli organi supplenti investiti della amministrazione della banca tercas che le istituzioni non resteranno semplici osservatrici delle vicende interessanti l’istituto di credito, ma vigileranno e interverranno affinchè non venga minimamente disperso il potenziale sia in termini di capitale umano, sia in termini di patrimonio espressione di Banca Tercas e, in special modo, affinchè non sia vanificata la prerogativa di autonomia della azienda bancaria».
Il crac Di Mario, un buco di 23 milioni di euro per corso San Giorgio. A trascinare in questa situazione la Banca Tercas è stata soprattutto la gestione della linea di credito aperta in favore della DiMa dell’immobiliarista Raffaele Di Mario e suggerita dall’ex direttore generale Antonio Di Matteo, ‘dimissionato’ alla fine dello scorso anno. La banca ha intrapreso l’iniziativa di insinuazione al passivo della Dima Costruzioni dell’immobiliarista per provare a riavere qualcosa dell’ingente somma elargita ma nel contempo si è vista chiamare in causa dalla Procura di Roma che ha emesso 5 avvisi di garanzia per bancarotta preferenziale, al pari di una identica iniziativa all’interno dei Cda di altre banche. Si ipotizza un tentativo di stornare dalla massa creditizia denaro per restituirlo alle banche quali creditori privilegiati.
Chi erano i componenti del Cda "sostituito": tra loro due ex Bankitalia. Nel Consiglio d’amministreazione della Banca Tercas spa, oggi esautorato dal ministero assieme al Collegio sindacale, c’erano anche due ex Bankitalia, l’ex direttore della filiale di Teramo, Mario Russo, che rivestiva il ruolo di vicepresidente e, attualmente, anche quello di amministratore delegato di Banca Caripe, e Luigi Marini, già direttore delle filiali a Londra e New York. Ecco gli altri componenti del Cda presieduto da Lino Nisii: Giuseppe Cingoli, Antonio De Dominicis, Antonio Forlini, Guglielmo Marconi, Federica Morricone, Enzo Formisani, Roberto Carleo, Fabrizio Sorbi. Il collegio sindacale era composto da Gianfranco Scenna (presidente), Luca Di Eugenio e Simona Conte (sindaci effettivi), Divinangelo D’Alesio e Claudio Iaconi (sindaci supplenti).