TERAMO – Risponde punto per punto alle accuse lanciate da Pd e Idv l’amministratore unico dell’Ater di Teramo Marco Pierangeli e rilancia annunciando azioni legali. “Gli atti di cui i consiglieri regionali di centrosinistra sono venuti in possesso sono usciti dagli uffici dell’Ater in maniera illegittima e non autorizzata, per questo farò un esposto alla Procura della Repubblica. Mi riservo, inoltre, di presentare querela verso i consiglieri del Pd dopo aver conosciuto in maniera più approfondita le gravi accuse che mi sono state rivolte”. E’ un fiume in piena Pierangeli, che mette subito le cose in chiaro: “Non c’è stata distrazione di fondi, né atti illegittimi, lo dimostro carte alla mano” e aggiunge: “Non sono attaccato alla poltrona, se Chiodi me lo chiederà presenterò le dimissioni nel giro di 24 ore”. Pierangeli comincia dai viaggi, dimostrando, caso per caso, che si è trattato di convegni sul tema dell’edilizia residenziale pubblica e di eventi che sono serviti anche a stringere contatti ufficiali, ad esempio per l’housing sociale, e per prendere idee da realizzare anche nella nostra provincia. Un esempio su tutti è quello di Palermo: l’Ater copierà l’idea di affittare i tetti delle casa a ditte che installeranno pannelli fotovoltaici ricavandone sia i soldi degli affitti sia un notevole risparmio per gli inquilini che vedranno diminuire il costo delle utenze. 2° Madrid abbiamo partecipato ad un convegno sui Piani casa nazionali e siamo l’unica Ater ad aver recepito gli indirizzi necessari tanto da aver ottenuto, partecipando al Puc regionale, 2 milioni e mezzo per la realizzazione di 40 alloggi”, aggiunge Pierangeli che spiega:”Nessun viaggio è stato pagato con fondi dell’Ater ma attraverso uno specifico bonus di 6 mila euro, erogato dalla Banca di Lanciano e Sulmona, che era compreso nel bando per l’affidamento del servizio tesoreria”. I fondi spesi senza autorizzazione regionale? “E’ solo un problema burocratico – afferma Pierangeli, spiegando nello specifico la questione – Pd e Idv lo stanno mistificando”. La ditta appaltatrice con parentele sospette? “Era già iscritta nell’elenco fornitori dell’Ater – aggiunge Pierangeli – e le è stato esteso il mandato per le somme urgenze solo perché era l’unica ad avere ancora la gara aperta”. E così anche sugli appalti. “Non si è trattato di un maxi appalto spacchettato ma di più microinterventi raggruppati, per coprire le urgenze”. E poi il caso dell’appalto fantasma. “In questo caso – ammette Pierangeli – c’è stata una sorta di forzatura, perché abbiamo montato un’impalcatura per sistemare il tetto dell’immobile distrutto dal vento e allo stesso tempo abbiamo proceduto alla ristrutturazione della facciata, rovinata dal terremoto. Lo abbiamo fatto per risparmiare 34 mila euro, con cui un altro immobile sarà ristrutturato”. Ma Pierangeli va oltre e attacca la precedente gestione di centrosinistra: “Un autista, che è anche un esponente politico, è diventato funzionario senza concorso”, tuona, accusando anche l’ex presidente Peppino Di Luca di aver lasciato 500 mila euro di spese fuori bilancio per incarichi legali e di aver speso altri 600 mila euro in più, rispetto al dovuto, per l’acquisto degli immobili a Villa Mosca. “Per le palazzine di Colleatterrato invece – accusa Pierangeli – c’era uno scoperto di 1,4 milioni di euro”. Infine Pierangeli chiarisce la sua posizione. “Sono un dipendente del Consiglio regionale, un funzionario a tempo determinato, ho anche il badge che lo dimostra”.
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