Il Pd dice no al project per il Polo scolastico

TERAMO – “No al trasferimento delle scuole fuori dal centro storico”. E’ questa la posizione del circolo comunale del Pd “Vincenzo Orsini”, che invita l’amministrazione comunale a rivedere il project financing per la realizzazione del nuovo polo scolastico nell’area sottostante il vecchio stadio comunale. “Tale iniziativa – spiega il segretario del circolo Ercole Vincenzo Orsini, Mirko De Berardinis – prevede la dismissione di alcune storiche scuole teramane come la Savini e la San Giuseppe e la creazione di un nuovo Campus  all’americana nei pressi della discesa di San Giuseppe, nella zona del lungofiume Tordino. Sarebbero già in corso le trattative da parte del Comune per l’esproprio dei terreni ed è prevista a breve una conferenza di servizi per rendere operativo il progetto. Riteniamo necessario esprimere il nostro dissenso verso questo disegno urbanistico di cui non si ravvisa la necessità.  Si regalano ai privati gli attuali edifici scolastici del centro storico per avere in cambio l’ennesima cementificazione di un’area verde”. Secondo Il Pd l’idea di trasferire le scuole fuori dal centro, concentrando gli  alunni in un solo plesso, è sbagliata. “La presenza degli studenti – sottolinea De Berardinis – è fondamentale per mantenere ancora vivo il cuore urbano della città e le attività commerciali  presenti”. Ancora più errata, per il Pd, è la decisione di costruire il polo scolastico in una zona a ridosso del fiume Tordino, “su terreni che confinano con il parco fluviale, negli anni passati luogo di straripamento”, sostiene De Berardinis. “Desta inoltre perplessità l’idea di raccogliere centinaia di studenti in un sito dove l’unica arteria stradale presente è quella di Circonvallazione Spalato, già sovraccarica”, aggiunge. La posizione del Pd è chiara. “Chiediamo – conclude De Berardinis – all’amministrazione di abbandonare questo progetto presentato da un privato, per risparmiare un’area verde dall’ennesima cementificazione. Sono tanti i contenitori vuoti e gli edifici dismessi da poter recuperare”.