TERAMO – E’ morto oggi in tarda mattina al Policilinico Gemelli di Roma dove era ricoverato da tempo, l’onorevole Antonio Tancredi, presidente della Banca di Teramo e per anni parlamentare.
Le sue condizioni si erano aggravate nelle ultime ore e poco dopo le 14 si è spento confortato dalla presenza della moglie Elisa Di Sabatino, e dei figli, il senatore Paolo e il consigliere comunale Marco. La famiglia sta predisponendo quanto necessario per l’allestimento di una camera ardente nella chiesa di Sant’Anna, da domani alle 18. Le esequie si terranno sabato alle 15:30 nel Duomo di Teramo e saranno celebrate dal vescovo Michele Seccia. Nel pomeriggio la Banca di Teramo ha reso noto che l’assemblea dei soci, per esigenze statutarie, si terrà regolarmente sabato mattina alle 9.30 nella sala Carino Gambacorta della sede di viale Crucioli.
Avrebbe compiuto 80 anni a giorni. Antonio Tancredi tra quindici giorni, il 1° giugno, avrebbe compiuto 80 anni. Laureato in giurisprudenza, aveva respirato politica da giovanissimo, vicinissimo all’allora sindaco e presidente Tercas, Carino Gambacorta. Era stato eletto deputato per la prima volta nel 1979, diventando parlamentare della Repubblica nella VIII legislatura, nelle fila della Democrazia Cristiana, nel collegio uninominale dell’Aquila, che era la circoscrizione Abruzzo. Fu ‘investito’ della carica il 15 giugno e rimase in Parlamento per 15 anni, in quattro legislature, fino al 14 aprile 1994. All’interno della Camera dei deputati fu anche componente di diverse commissioni parlamentari, quale quella dei Lavori pubblici (dal 1979 al 1993), Igiene e sanità (1979) e Istruzione (1993-1994). Nella sua città ha recitato un ruolo di primissimo piano, per tantissime battaglie sociali, politiche e occupazionali. Una su tutte, una su tantissime: l’autonomia dell’Università di Teramo. Ma anche l’autostrada A24, il Traforo del Gran Sasso, il Lotto zero, perfino il Parco della scienza e della tecnica. Ha vissuto a doppio filo con la Democrazia Cristiana, più volte segretario comunale e provinciale del partito, e ispiratore di tante giunte comunali e provinciali, ma soprattutto di correnti politiche che hanno recitato ruoli predominanti nelle scelte e negli indirizzi della vita della comunità teramana e abruzzese. Fino al sugello, adesso conclusivo della sua vita politica: l’individuazione e l’investitura di Gianni Chiodi, prima sindaco di Teramo e poi Governatore dell’Abruzzo.
Le sue battaglie con Pannella. Per decenni, in questa città, la presenza, la valutazione, i consigli dell’onorevole Tancredi hanno costituito viatico per vecchi e nuovi politici, amministratori, componenti di questo o quel consiglio direttivo, comitato di gestione, ente pubblico. Un ‘pater familias’ di grande equilibriio, capocordata di grandi battaglie, la cui contrapposizione in un certo senso nobilitava gli antagonisti. Storica il duetto con Marco Pannella, con cui proprio di recente, dopo anni e anni di contrasti e diatribe politiche, ha sancito la pacificazione. Riprendiamo qui quanto da noi pubblicato il 25 novembre scorso, quando Pannella fu ospite della Banca di Teramo per la presentazione della sua biografia. A parlare al taccuino di emmelle.it era proprio l’onorevole Dc: «Le battaglie politiche sono state aspre, vivaci – ha dichiarato il presidente Tancredi – ma non conservano astio». Così il “presidente democristiano” legge quella che per tutti è una riconciliazione e ripercorre con un sorriso le lotte poliche che lo hanno contrapposto al suo vecchio rivale Pannella: quelle che lo hanno visto perdente come l’aborto, quelle che lo hanno visto vincitore a metà nel caso della chiusura notturna della galleria di Collurania (Pannella voleva la chiusura completa), o la conquista del Comune di Teramo (“Non potevo consentire a Marco, più vicino ormai ai tavoli romani, di tornare in città”). E il Lotto Zero, dopo 28 anni, continua a far bisticciare tutti: Pannella (“Non è vero che l’hanno voluto tutti, chiedetelo ai residenti della case lesionate”) contro l’onorevole Tancredi (“Teramo aveva tutte le vie di collegamento con l’esterno, mancavano solo quelle con le aree interne”), ma anche contro Brucchi che piccato ha difeso il “suo” trofeo ("Dica la verità onorevole: è passato per il Lotto Zero e per come è arrivato velocemente a Teramo non ha fatto in tempo ad accorgersene!”). Non parla di rancori nemmeno Marco Pannella: «Le battaglie, quelle profonde, valgono la pena di essere combattute, e devono continuare perchè uniscono il Paese. In una democrazia i contrasti profondi uniscono e sono gli unici capaci di far scaturire risposte. I conflitti sono cosa diversa dalla conflittualità».
Il mecenatismo, l’altra virtù di Tancredi. La Banca di Teramo non ha soltanto sancito il ruolo di economista dell’onorevole Tancredi ma soprattutto quello di mecenate. Floride le attività avviate attraverso l’istituto bancario: non è passata settimana senza una nuova mostra, una iniziativa libraria, la presentazione di volumi e personaggi della cultura. Ma soprattutto, attraverso questa sua passione-attenzione, Antonio Tancredi è riuscito anche ad ‘ingentilire’ la città di Teramo con opere d’arte che restassero lì a testimoniare la nostra storia: dai busti ai giardini Gambacorta, dalla Palla di Mastrodascio oggi allo svincolo del Lotto Zero, alla statua di Garibaldi a Porta Madonna, al giardino di Beuys nella sede della Banca a Sant’Atto.