Teramo Basket, Pellecchia replica: «Si sapeva che lunedì non pagheremo»

TERAMO – Non scomodiamo la letteratura medica sulle paramnesie per dire che la vicenda del Teramo Basket sembra un ‘déjà vu’. Perchè se non lo abbiamo già visto, ciò che si sta vivendo attorno al club teramano è quasi quasi uguale nell’atmosfera, e soprattutto nell’ansia, a quanto successo ai primi di giugno di un anno fa quando Antonetti e l’imprenditore Laganà si avvicinavano e si allontanavano a piacere delle telecamere e dei taccuini, sulla pelle di un Teramo Basket che rischiava di scomparire, fino al ‘rientro’ in scena di Lino Pellecchia e del pagamento della wild-card con un fax-bonifico al fotofinish. Attori diversi, scadenze economiche uguali (ieri 1,5 mln, oggi ‘appena’ 900mila euro), rischi simili (perdere la serie A), con un vantaggio in più: per mantenere la Serie A ieri bisognava pagare la wild-card, oggi la salvezza è gratis perchè conquistata da una squadra e uno staff da monumento allo sport.

Pellecchia replica e conferma: «Lo sapevano che lunedì non avremmo pagato». Partiamo però dalla notizia. Con un nuovo comunicato, Pellecchia replica al commercialista De Siati, che ieri aveva annunciato il ritiro della cordata interessata a subentrare in via de Albentiis. Nel farlo conferma quello che fino a oggi era un sospetto, un timore da scongiurare e che tutti non credevano fino in fondo possibile: che nessuno lunedì pagherà il debito che farebbe scattare una possibile penalizzazione. Lo dice la stessa proprietà del Teramo Basket uando afferma che «il dottor De Siati era perfettamente a conoscenza che la famiglia Pellecchia non intendeva onorare le scadenze imminenti (notizia ampiamente diffusa dagli organi d’informazione e a lui stesso comunicato nell’incontro avuto in data 13 Maggio con il sig. Antonio Pellecchia); per cui quando De Siati evidenzia questo aspetto come “elemento di assoluta novità”, dimostra una scarsa memoria». L’ultima speranza è in quel imperfetto usato nel comunicato stampa, la famiglia Pellecchia ‘non intendeva’: avrà cambiato idea? Sarà versato il dovuto?

La cordata? Per il patron «non aveva consistenza reale». Pellecchia è sicuro, la cordata non aveva intenzione serie: «L’immediatezza con cui la “cordata” si è sciolta “come neve al sole” lascia intendere che non aveva alcune consistenza reale». La proprietà del club cestistico ritiene che una trattativa così importante e delicata, «soprattutto per i risvolti sportivi e non della nostra città, sicuramente non può essere limitata dall’assoluto anonimato dei partners coinvolti. Infatti l’unica richiesta avanzata dalla proprietà era finalizzata alla condivisione, con ipotetici acquirenti, delle importanti problematiche che hanno coinvolto e coinvolgono la società in merito alla sicura permanenza in Serie A, senza penalizzazioni». La famiglia Pellecchia vuole insomma vedere la faccia di chi si vuole impegnare: «Nell’interesse della sopravvivenza della realtà sportiva cestistica, auspichiamo che tutti gli eventuali soggetti, imprenditori e non, interessati alla partecipazione o all’acquisizione della Teramo Basket Srl, si dichiarino in maniera trasparente, ribadendo l’assoluta disponibilità a rendere pubblici tutti i dati contabili necessari ad una corretta ed adeguata valutazione».