TERAMO – Sono nove le farmacie del Comune di Teramo che aderiscono al progetto “FarmaciAcasa” con il quale entro l’estate verrà predisposto un servizio di consegna dei medicinali a domicilio, ma anche di ricette per quei pazienti impossibilitati a recarsi nell’ambulatorio del medico. Il progetto è stato predisposto dalla Uniservces Srl, società di servizi, che fornisce i programmi gestionali delle farmacie, su impulso del presidente Alessandro Caccia. “Tale servizio è un’estensione sul territorio delle farmacie stesse – ha spiegato Caccia – anticipando quanto previsto dalla Legge n. 69 del 2009 che elenca e disciplina nuovi servizi che le farmacie dovranno garantire in accordo con i piani sanitari regionali. In attesa dell’ormai prossimo rinnovo della convenzione che darà il via a tali prestazioni sul territorio, i farmacisti di Teramo capoluogo hanno deciso di avviare questo servizio in cui i colleghi incaricati faranno da tramite tra i medici di famiglia e le farmacie”. Il servizio si avvarrà infatti di figure dedicate alla consegna che in una prima fase avverrà nelle ore dei pasti, a pranzo e cena, successivamente verrà predisposta anche una consegna nelle ore notturne oltre che all’estensione del progetto nell’intero territorio provinciale. Intanto il servizio parte nel capoluogo teramano e avverrà con l’ausilio di mezzi elettrici forniti di contenitori frigo per la corretta conservazione dei prodotti. Per aderire è necessaria una registrazione che potrà essere effettuata tramite un numero verde o attraverso informazioni a disposizione nei pieghevoli informativi presenti nelle farmacie aderenti. Il costo dei farmaci rimarrà invariato, ma verrà applicato un corrispettivo simbolico per coprire in parte i costi del servizio. Alla conferenza stampa di presentazione erano presenti anche il presidente di Federfarma, Carlo Zuccarini, e Luca Potena dell’Ordine dei Farmacisti di Teramo. Quest’ultimo, sollecitato sulle liberalizzazioni delle farmacie, non si è detto impesierito, tutt’altro. “ L’ordine rappresenta gli iscritti ma ha come scopo la tutela del cittadino e il rispetto delle norme deontologiche – ha detto Potena -. L’ingresso sul mercato di nuove farmacie può solo far bene in termini di concorrenza e di prezzo su quei farmaci da banco e senza obbligo di prescrizione. Certamente mi preoccupa invece la rappresentazione del farmaco che la liberalizzazione introduce: non può essere considerato sotto l’aspetto commerciale come un normale prodotto, questo svilisce i valori e le attenzione che la salute merita”.
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