Imu, il Comune riflette su come tutelare le fasce deboli dalla stangata

TERAMO – L’Imu è una brutta gatta da pelare per l’amministrazione comunale alle prese in questi giorni con una quadratura difficile del bilancio che costringe l’esecutivo a riflettere sulla possibilità di tagliare alcuni servizi, o di aumentare le aliquote fissate per l’Imu. Il sindaco Brucchi, che da sempre fa dell’attenzione al sociale un suo cavallo di battaglia, esclude l’ipotesi di sacrificare i servizi , ma ribadisce “tagli al superfluo”, in primis i consumi su gas e luce e gli eventi. E l’Imu? Per illustrare le novità inserite nel decreto, il sindaco e l’assessore al Bilancio Alfonso Di Sabatino, hanno convocato proprio oggi una riunione informale con la maggioranza e i capigruppo per arrivare entro le prossime settimane a un regolamento condiviso prima dell’approvazione in Consiglio. Dai calcoli effettuati sembrebbe infatti che a fronte di 9,7 milioni di euro che l’ente deve introitare dall’Imu, figurano 11 milioni di euro in meno di trasferimenti (calcolati tra compartecipazione dell’Iva, addizionali sull’energia elettrica e fondo sperimentale di riequilibrio). Difficile ipotizzare quale strada intenda seguire il Comune per uscire dall’empasse ma la via percorribile non esclude la possibilità di applicare aumenti sulle aiquote base dell’Imu (0,4% per le abitazioni principali, 0,76% per le abitazioni secondarie e 0,2% per i fabbricati rurali). Il sindaco ha oggi voluto illustrare le possibilità che ci sono per le esenzioni e per gli sgravi, ribadendo, alla presenza della sua maggioranza, che massima attenzione sarà riservata alle categorie deboli. Tutti d’accordo anche sull’indicazione di esentare gli anziani sopra i 65 anni con un reddito inferiore ai 15mila euro l’anno. Al di là delle indicazioni di massima sulle forme da individuare per tutelare le fasce deboli, ogni decisione è stata rinviata alle prossime settimane. Una circolare ministeriale emanata da qualche giorno ha infatti charitlcuni dubbi, ma lasciato anche pochi margini di discrezionalità al Comune. Ad esempio per gli anziani ospiti nelle case di riposo, l’alloggio viene calcolato con l’aliquota della prima casa. Invece gi abbattimenti sono stati esclusi per gli appartamenti in comodato gratuito. Da verificare la posizione per gli immobili di proprietà di ocietà Srl o Spa o sui fabbricati di imprese costruttrici invenduti."Per applicare l’aliquota minima – ha spiegato Di Sabatino – dobbiamo verificare la copertura finanziaria e avere un nuovo confronto più consapevole con la maggioranza". Esenzioni e sacrifici verranno svelati prima del 30 giugno, termine ultimo per approvare il bilancio salvo proroghe che i Comuni, sempre più in difficoltà dai tagli del Governo, si stanno apprestando a richiedere.