TERAMO – La quadratura del Bilancio del Comune è un vero e proprio rompicapo per la Giunta guidata dal sindaco Brucchi che ha convocato oggi la sua maggioranza per illlustrare le scelte, ma soprattutto i sacrifici, che nei prossimi giorni verranno compiuti e che passano per una drastica riduzione delle spese, dei contributi concessi e per un “ritocchino” all’aliquota Imu per le seconde case. “Restano inalterate le aliquote per la prima casa – ha specificato il sindaco Murizio Brucchi – e applicheremo tutti gli sgravi e le esenzioni tecnicamente possibili per venire incontro alle categorie più disagiate. Nella fattispecie delle esenzioni rientrano le persone oltre i 65 anni con un reddito inferiore a 15 mila euro, i ruderi, le case inagibili o terremotate e altre categorie previste dalla legge. Brutte notizie, invece, per le seconde case, su cui verrà applicata l’aliquota massima, il 10,6%, ovvero 3 punti in più del minimo. “Una scelta sofferta – ha spiegato il sindaco – ma ineluttabile alla luce di 4milioni e 200mila euro di tagli imposti dal Governo. Un orientamento che poggia sulla logica di ‘chi più ha, più paga’. D’altronde quasi tutti i Comuni italiani, messi al muro dalle stangate, si sono comportati in maniera analoga ma adotteremo delle rimodulazioni e delle compensazioni sull’aliquota anche per le seconde case che rientrano in alcune categorie (IRES, società)”. In questo modo sarà possibile «salvare» le somme che entrano grazie alla Bucalossi, oltre 500mila euro, che verranno utilizzate per le manutenzioni. Oltre alla pesante tegola dell’Imu, drastici tagli si profilano anche per le altre voci in capitolo tra le spese del Comune: dalle spese di gabinetto a quelle del personale, agli eventi, che dovranno fare sempre più affidamento sugli sponsor privati, alla cultura, dalle utenze alla commessa per la pulizia degli immobili. Su quest’ultimo punto il sindaco Brucchi ha precisato che non verranno compromessi i posti di lavoro del personale preposto a questo compito. Stop anche ai patrocini gratuiti: tutti pagheranno l’utilizzo del suolo pubblico e degli impianti comunali. Tagliati del 20% anche i contributi alle società sportive. All’appello manca ancora 1 milione di euro da rastrellare, ma il sindaco su un punto rimane fermo: “Scuola e sociale non si toccano. Sono servizi sensibili per le famiglie, non intaccheremo le prestazioni erogate dal Comune”.
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