Teatro romano, Cordoni spiega il suo dossier

TERAMO – E’ durata circa due ore l’audizione del consigliere comunale dell’Italia dei Valori, Siriano Cordoni, quale persona informata sui fatti, nell’ambito dell’inchiesta aperta dal pm Laura Colica dopo l’esposto alla Corte di conti di Pannella e Teramo Nostra sui lavori al teatro romano. Cordoni, che è l’unico consigliere comunale che non ha votato la delibera di presa d’atto con cui, nel dicembre 2010, l’assise civica teramana licenziò il progetto di recupero oggi in avanzamento, ha consegnato alla polizia giudiziaria del Corpo forestale un’ampia documentazione per spiegare la propria posizione. «Non votai – ha spiegato Cordoni nel corso dell’audizione – intanto perchè non esiste alcun progetto di recupero e poi anche perchè sotto a Palazzo Adamoli non credo ci sia qualcosa di archeologico ancora da recuperare. Come faccio a saperlo? Perchè ho desunto tali informazioni dal catalogo del museo archeologico che lo stesso Comune di Teramo ha pubblicato nel 2006». Ma il consigliere comunale nel corso del confronto di stamattina ha fatto anche riferimento al particolare aumento del valore di un immobile che, secondo il progetto di recupero, è destinato all’abbattimento: «Ci sono inoltre due criticità che ho segnalato e sottolineato al pm: l’aumento improvviso del costo del palazzo, passato da circa 400mila euro a 1,2 milioni, e che questa valutazione sia stata fatta anche da un ente territoriale». Secondo Cordoni le amministrazioni guidate dai sindaci Chiodi e Brucchi hanno avallato queste tesi e portato avanti un progetto di recupero che non è sostenbile.