TERAMO – C’è preoccupazione per il futuro delle sedi distaccate dei tribunali di Atri e Giulianova, dopo una legge del settembre 2011 attraverso la quale il Parlamento ha delegato il Governo nel termine di dodici mesi a riorganizzare la distribuzione sul territorio degli Uffici Giudiziari. L’orientamento del Governo è quello di realizzare risparmi di spesa e l’incremento dell’efficienza del lavoro e la possibilità che si prospetta è la soppressione delle sezioni distaccate di Atri e Giulianova per accorpare tutto il lavoro all’interno del tribunale teramano. L’amministrazione comunale di Atri, contraria a quasta soluzione, ribadisce il suo impegno per arrivare a una soluzione che punti sia alle logiche del risparmio ma anche a quelle relative alla buona organizzazione del lavoro garantendo ai cittadini un servizio efficiente. «Atri è sede distaccata del tribunale di Teramo e dell’ufficio del Giudice di Pace sin dalla istituzione del Giudice Unico nel 1998 con la soppressione delle Preture. Questa funzione – si legge nella nota diffusa dal Comune di Atri – è stata svolta e continua ad esserlo non solo per motivi storici riconducibili alla sua vetustà bimillenaria, ma anche per motivi prettamente territoriali e geografici: il decentramento rispetto al capoluogo di Provincia e la collocazione baricentrica ne fanno un punto di riferimento omogeneo ed autonomo. Un equilibrio minato dalla nuova legge». L’anno precedente, spiega la nota, è stato votato un emendamento con cui le provincie di Chieti e Aquila vedevano slittare l’attuazione della legge nei loro confronti in quanto provincie terremotate. «Il presidente Chiodi si è prodigato per ottenere l’estensione dello slittamento di tre anni anche per le province di Pescara e Teramo ottenendo, però, risultati negativi. E’ in questi termini che urge sottolineare le problematiche che si verificherebbero nel momento in cui la sede di Atri, come pure quella di Giulianova, vedrebbero in serio bilico la loro posizione: carichi di lavoro insopportabili per il tribunale di Teramo che, attualmente, gode di un sistema perfettamente funzionante avendo come media del contenzioso civile una tempistica abbondantemente sotto i termini considerati dalla Corte di Giustizia europea come giusta durata di un processo. Significherebbe stravolgere un sistema fluido di lavoro a fronte di nessun risparmio di spesa».L’amministrazione di Atri, ha deliberato la sua disponibilità a concedere a titolo gratuito gli immobili che ospitano la sessione distaccata del locale del tribunale di Atri raggiungendo, realmente, una fonte di risparmio. Il presidente Chiodi, convocato il sindaco di Atri Gabriele Astolfi chiede ai sindaci interessati e a tutte le cariche competenti di avviare un tavolo di discussione da svolgere ad Atri entro fine giugno per sensibilizzare il Governo. «Il sindaco Astolfi – conclude la nota -si impegna, fin da ora, a organizzare un piano d’incontro affinchè si arrivi in tempi brevi ad un documento condiviso e ad un maggiore impegno da parte dei nostri onorevoli a rappresentare un problema essenziale e vitale del territorio presso le istituzioni governative».
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