TERAMO – Si è uccisa in carcere, questa mattina, Tereke Lema Alefech, la badante etiope di 55 anni che stava scontando in cella a Castrogno la condanna a 18 anni di reclusione per l’omicidio della collega eritrea Gabriela Baire. La donna si è impiccata con le lenzuola del suo letto, eludendo il controllo degli agenti e della compagna di cella, con le stesse modalità con cui, 24 ore prima, si è tolto la vita un altro detenuto dello stesso penitenziario, il pescarese 44enne Mauro Pagliaro. La badante etiope era stata condannata nel marzo scorso con il rito abbreviato: su di lei pesava la responsabilità del delitto della nota cittadina eritrea ma teramana di adozione Gabriela Baire, 62 anni, massacrata a colpi di spranga nel sottotetto di un condominio di via Pannella nell’ottobre del 2010. Il gesto estremo della donna era stato anticipato già all’indomani del delitto, quando fu ricoverata in ospedale per gesti di autolesionismo e la presenza di una patologia psichiatrica sottolineata con forza dalla sua difesa nel corso del processo. Una perizia medica specialistica aveva però stabilito che la donna era capace di intendere e volere, nonostante la tesi della difesa che l’ha definita inadeguata rispetto alle condizioni psichiche della donna: una contestazione che oggi sa come di presagio funesto.
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