TERAMO – «Dal centrodestra non è arrivata alcuna garanzia sul completamento della Casa dello studente». Questo il commento del consigliere regionale Claudio Ruffini (Pd) alla risposta ottenuta dall’assessore Paolo Gatti durante il Question Time di ieri. In sostanza Ruffini aveva chiesto all’assessore se il finanziamento di 3 milioni di euro fosse realizzabile attraverso la dismissione del patrimonio pubblico regionale, una domanda che, secondo Ruffini, serviva a fare chiarezza sull’argomento, «in quanto – spiega Ruffini – il patrimonio pubblico che la Regione Abruzzo vuole dismettere è per la gran parte appartenente alle Asl ed i proventi derivanti dall’alienazione di tali immobili devono per legge essere destinati a favore delle strutture sanitarie e quindi la gran parte delle misure finanziate con le risorse regionali, come appunto la Casa dello studente, rischiano di non essere finanziate». Secondo Ruffini però le risposte del centrodestra sono state solo parziali. «Gatti e il presidente Chiodi – aggiunge Ruffini – non hanno prospettato alcuna garanzia sulla possibilità di finanziare il completamento dell’opera con le dismissioni del patrimonio Asl, anche se hanno preso l’impegno di salvaguardare il finanziamento a favore della Casa dello studente. Si allontana quindi la risoluzione di un problema molto sentito dal mondo universitario teramano e dagli studenti fuori sede che da anni denunciano questa carenza dell’Ateneo teramano, oggi anche nell’occhio del ciclone per il calo degli iscritti». Ruffini lancia anche una provocazione a Chiodi. «Se tieni davvero all’Università perché non destini il finanziamento a favore del centro storico di Teramo pari a 4 milioni di euro al completamento della casa dello studente? Se hai la certezza di coprire il completamento dell’opera attraverso la dismissione del patrimonio immobiliare perché non invertire i due canali di finanziamento?In questa maniera con i Fas 2007/2013 si completerebbe la casa dello studente, mentre con le alienazioni delle Asl si potrebbe sistemare anche il corso di Teramo».