TERAMO – "Dopo 18 anni la Regione Abruzzo si dota della nuova legge che disciplina le attività agrituristiche mettendo la parola fine ad un ritardo legislativo con regole nuove e chiare". Questo il commento dell’assessore alle Politiche agricole, Mauro Febbo, dopo l’approvazione all’unanimità in Consiglio regionale della nuova legge regionale che disciplina le attività agrituristiche. "Il nuovo testo, dopo le ultime modifiche apportate dalla Commissione agricoltura, è il risultato di un iter iniziato da diverso tempo e condiviso sia con le Associazioni Agrituristiche regionali e sia con le Organizzazioni Professionali. Il disegno di legge, diviso in 22 articoli – specifica Febbo – recepisce sia la legge quadro nazionale del 2006 semplificando il procedimento amministrativo, consentendo l’avvio dell’esercizio dell’attività agrituristica in modo più celere e restituendo agli agriturismi la loro natura originaria ossia strumenti per la difesa e la valorizzazione del patrimonio naturalistico ed enogastronomico abruzzese". "Con la nuova legge – spiega Mauro Febbo – potrà essere effettuata la vendita diretta dei prodotti agricoli e definiti i metodi e le azioni per rendere più efficace la funzione dell’agriturismo a sostegno dell’agricoltura. In particolare, come descritto nell’art. 2, sarà possibile la somministrazione di pasti e bevande di produzione agricola che devono essere ricavati espressamente da prodotti di produzione propria o da altre aziende ma sempre a carattere regionale. Infatti, una quota di prodotto può essere acquistata nel settore dell’artigianato tipico alimentare abruzzese e soltanto una quota residuale del 10% può essere riservata ai prodotti alimentari non presenti nel territorio regionale ma che rispecchiano le caratteristiche di qualità e tipicità". "La Regione Abruzzo, con tale iniziativa, intende sostenere l’agricoltura promuovendo e disciplinando nel proprio territorio l’attività agrituristica allo scopo di agevolare la permanenza dei produttori agricoli nelle zone rurali, tutelare i redditi agricoli e favorire la multifunzionalità tutelando l’immenso patrimonio naturale, edilizio ed ambientale abruzzese". Inoltre, vengono definite le diverse tipologie di attività agrituristiche: dare alloggio nei locali aziendali o in spazi aziendali attrezzati, somministrare pasti e bevande, organizzare degustazioni di prodotti agricoli, trasformare, confezionare, vendere i prodotti agricoli, svolgere inoltre attività multifunzionali quali turismo equestre, operatore ambientale e culturale. Al fine di favorire una maggiore trasparenza e uniformità prevista inoltre l’istituzione di un elenco regionale degli imprenditori agrituristici, ove sono iscritti gli imprenditori agricoli che sono in possesso del certificato di abilitazione all’esercizio dell’attività agrituristica (Imprenditori agrituristici) e dell’elenco regionale degli operatori agrituristici, ove sono iscritti gli imprenditori agrituristici che hanno presentato la dichiarazione di inizio attività (Operatori agrituristici). "Infine – conclude – l’assessore alle politiche agricole – è prevista sia l’istituzione dell’Osservatorio regionale dell’agriturismo, che esercita una funzione di monitoraggio attraverso l’acquisizione, la gestione e la diffusione delle informazioni sia il controllo sull’osservanza della legge che viene effettuato dalle Aziende sanitarie locali territorialmente competenti e dai soggetti previsti dalle norme vigenti. Con questa nuova legge, in sostanza, l’agriturismo deve puntare a diventare un punto strategico per la promozione del territorio e soprattutto delle numerose eccellenze made in Abruzzo" «E’ un testo che risponde alle attese degli operatori agrituristici abruzzesi – ha dichiarato il consigliere del Pd, Claudio Ruffini – la soddisfazione sarebbe stata maggiore se questa legge avesse avuto anche una dotazione finanziaria, ma per il momento abbiamo previsto che la Regione attraverso i fondi comunitari continui a dare sostegno a questo settore.” In effetti che ci sia un risveglio ed un proliferare di queste attività lo dimostra il bando del Piano Sviluppo Rurale a favore della “Misura Agriturismo” che ha avuto, a fronte di una disponibilità finanziaria di 10 milioni di euro, richieste per oltre 70 milioni di investimenti. “Purtroppo in questo Consiglio regionale condividiamo ed approviamo diverse leggi che, così come è avvenuto per il settore dell’artigianato, poi restano leggi di principio o contenitori vuoti, senza un effettivo sostegno al mondo economico a cui si rivolgono” dice Ruffini “auspichiamo che dopo questa legge la Giunta adotti subito il regolamento attuativo che permetterà una migliore classificazione delle strutture ricettive agrituristiche in base ai criteri unitari stabiliti a livello nazionale.” Nel merito della legge importante è secondo Ruffini la semplificazione della burocrazia: «La riforma renderà più facile l’avvio dell’attività in termine di adempimenti, permettendo infatti di fare una semplice segnalazione certificata di inizio attività al Comune».
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