TERAMO – «Populiste, strumentali e false sono le dichiarazioni del centrosinistra e dei suoi sindaci sul Ruzzo e sulla politica degli enti in genere». Inizia così la replica del sindaco Maurizio Brucchi, chiamato in causa ieri dai sindaci del Pd sulla spending review, sul rinnovo degli organi, e sul problema della carenza idrica, ma accusato anche di essere il custode di una poltica, quella del centro-destra, che punta a una spartizione di poltrone. Il sindaco non ci sta e in una lunga nota, in cui non lesina accuse al vetriolo e punte di sarcasmo, dice la sua parlando di fatti “documentabili” evitando quelle che “dichiarazioni in politichese”. Ecco la replica.
Il Cda del Ruzzo. «Folgorati sulla via di Damasco, i sindaci del Centrosinistra chiedono che venga ridotto da cinque a tre il numero dei rappresentanti. Puro populismo. Innanzitutto vorrei ricordare a Mastromauro e altri, che il Cda e’ stato eletto democraticamente da una pubblica assemblea e che pertanto, così come prescrive la legge, resterà in carica fino a fine mandato. A quel punto, nel rispetto della legge, ridurremo a tre i rappresentanti. Nel frattempo, dato che Mastromauro sulla revisione della spesa non ha nulla da insegnarmi, proporrò all’assemblea la riduzione del 20% dell’indennità’ del Cda e del collegio dei revisori».
Due direttori "cozzano" con la spending review. "Per chiarezza e trasparenza, sorge spontanea una domanda? Quanti direttori generali paga il Ruzzo? (Perché se davvero vogliamo contenere la spesa lo dobbiamo fare a 360 gradi). Ecco la risposta. I direttori generali sono due, perché Mastromauro & sodali, volendo nominare Fabbi nuovo direttore generale (sul cui compenso stendo un velo pietoso), e avendo già nominato Giambuzzi direttore generale, non ebbero il coraggio di declassare il secondo a dirigente e produssero la felice idea di lasciare ad entrambi l’indennità di direttore generale. Solo il Presidente Strozzieri ed il nuovo cda hanno risolto questo imbarazzante problema. Questo Mastromauro e il centro sinistra non lo dicono. Allora io propongo di rivedere anche le retribuzioni dei direttori generali e, visto che si parla di trasparenza, invito il Cda a pubblicare le retribuzioni. Qui si che ci vorrebbe un bando pubblico! L’ho detto già lo scorso anno e lo ripeto ancora una volta: per il Direttore generale ci vuole un bando pubblico e spero che il nuovo Presidente lo faccia al più presto, senza se e senza ma".
Il sindaco respige "lezioni" sulla gestione delle società partecipate. «Il centrosinistra pretende di dare lezioni al centrodestra sulla gestione delle società partecipate: io avrei la decenza di tacere. Il Ruzzo aveva tre società: Ruzzo reti, Ruzzo servizi e SPT: i cittadini pagavano tre Cda, e tutto questo ha prodotto solo debiti. Quando l’SPT chiuse, il passivo era di 5 milioni di euro; passivo che ora grava sulle spalle dei contribuenti, che si sono visti arrivare notevoli aumenti sulle bollette. Questo pero’ non lo dicono. E se sono riusciti a chiudere due delle tre società del Ruzzo, lo devono a Giacomino Di Pietro, che per le tante pressioni ricevute dal centrosinistra, e’ stato costretto a dimettersi. Per non parlare del Cirsu, la cui gestione fallimentare pesa come un macigno sui tanti padri di famiglia che rischiano il posto di lavoro.. mentre la Tarsu a Giulianova aumenta del 30%, tramite una delibera di giunta approvata la scorsa settimana».
Pd smemorato. «Non va dimenticato che il centrosinistra non ha un proprio rappresentante all’interno del Ruzzo a causa delle proprie divisioni e per l’incapacità di fare sintesi. Ma hanno dimenticato che durante l’ultima assemblea del luglio 2011, ci fu una riunione di ore ed ore nella stanza del direttore generale alla presenza di Verrocchio e dello stesso Direttore Generale Fabbi?»
Spese e paragoni campanilistici. «Non si possono fare paragoni tra Teramo e Giulianova ne’ da un punto di vista amministrativo, ne’ dal punto vista politico; in ogni caso, mi premono alcune considerazioni. A Teramo abbiamo ridotto di 50.000 euro i costi della politica, così come abbiamo tagliato un milione di euro al bilancio di previsione 2012, senza toccare scuola e sociale, grazie ad una maggioranza formata da 26 consiglieri comunali. A Giulianova Mastromauro dice di aver ridotto i costi della politica ma di fatto cerca di nascondere una crisi politica ormai irrefrenabile. Non può sostituire Mastrilli, dimessosi sbattendo la porta, solo e soltanto per problemi di maggioranza, solo per mantenere lo strapuntino in cui ora e’ seduto, strapuntino che e’ ancora in piedi grazie al candidato sindaco del centrodestra Cameli e a qualche altro consigliere che ha fatto il salto della quaglia. Invito i sindaci del centrosinistra a dare il buon esempio che evocano in questo caso, operando al BIM la riduzione della giunta, tutta di centrosinistra, formata da quattro assessori: vediamo quanto e’ bravo Verrocchio».
Carenza idrica, il problema dietro "Il Problema". «Io invece, sono molto preoccupato per la carenza idrica che sta vivendo il nostro territorio e se fossi in Mastromauro & C. mi preoccuperei di questo: di quanta acqua viene ancora dispersa dalla sorgente fino al rubinetto del cittadino! Problema che non si può risolvere con una semplice ordinanza sindacale ma con interventi strutturali alle condotte idriche. Ma lo sa la premiata ditta "Mastromauro & C." che le imprese che lavorano per il Ruzzo, non vengono liquidate prima di due anni? Lo sanno Mastromauro & C. il danno che tale situazione determina al mondo imprenditoriale teramano ? Lo so che chiedo troppo, toccherà ancora una volta, dopo oltre 15 anni di gestione di centrosinistra, a noi del centrodestra a risolvere i problemi creati dalla ormai dimostrata incapacità amministrativa del centrosinistra, che deve moltiplicare le poltrone per i tanti militanti che fanno della politica il proprio lavoro».
Venti che cabiano nella politica. «Infine, stia tranquillo Mastromauro, che in effetti il vento sta cambiando; il Levante (noto vento che viene da est) ha smesso di spirare da tempo. Io sono molto rispettoso dei cittadini: saranno loro e non Mastromauro o Verrocchio a decidere il futuro del modello Teramo, che in ogni caso preoccupa molto, a ragione, il centrosinistra. Un consiglio: occhio allo strapuntino, è piccolo e si cade facilmente».