TERAMO – Trasparenza amministrativa: l’Idv promuove solo 2 Comuni su 23 in provincia di Teramo. L’indagine svolta dal coordinamento giovani del partito, guidato da Stefano Di Romualdo, ha preso in esame i Comuni con più di 3 mila abitanti, scoprendo molte carenze nella diffusione delle informazioni ai cittadini tramite i siti internet degli Enti. La classifica è stata stilata in base ad una serie di parametri «scelti – precisa Di Romualdo – mettendoci dalla parte dell’utente medio e della possibilità di poter conoscere e valutare l’operato dell’Ente», che sono: la presenza della Posta elettronica certificata, la pubblicazione del Bilancio, dello Statuto comunale, di bandi e gare, i verbali del Consiglio comunale, le delibere e le ordinanza, il Piano regolatore, gli incarichi esterni e i relativi importi, le videoregistrazioni dei Consigli comunali e la percentuale di presenze e assenze del personale.
LA CLASSIFICA – Come detto, solo 2 Comuni sono riusciti a raggiungere un punteggio superiore ad 80, la soglia minima indicata per la “trasparenza”: al primo posto della classifica figura Sant’Egidio alla Vibrata (96 punti) seguito da Sant’Omero (81). Tra i Comuni definiti “opachi” ci sono Giulianova (al terzo posto con 77 punti), Corropoli (75), Tortoreto (73), Morro D’Oro Roseto e Teramo (72), Montorio (71), Bellante (70), Martinsicuro (69), Nereto (67), Pineto (51). In coda alla classifica, tra i 9 Comuni definiti “torbidi”( Colonnella, Notaresco, Atri, Isola del Gran Sasso, Castellalto, Silvi, Campli, Alba Adriatica), c’è il caso limite di Civitella del Tronto, l’unico ad essersi guadagnato un giudizio tanto negativo da arrivare addirittura ad un numero negativo (-25). «Qui – spiega Di Romualdo – manca perfino l’Albo pretorio on line, che dovrebbe invece essere presente per legge, tanto che le delibere potrebbero essere ritenute annullabili». Teramo, in particolare, viene classificato tra i Comuni opachi. «Il sito internet è fatto molto bene ed è anche molto chiaro – specifica Di Romualdo – ma mancano ancora alcuni elementi importanti, come le determine e i relativi importi, la mancata pubblicazione dei bandi di gara e dei concorsi scaduti e spesso anche la mancata rilevazione degli allegati alle delibere di Consiglio ed in particolare quelle di bilancio».
IL CONTRASTO CON I DATI DEL MINISTERO – I dati dell’Idv smentiscono, in parte, quelli diffusi dal ministero attraverso la “Bussola della trasparenza”. «Secondo noi – afferma Di Romualdo – i dati nazionali non sono del tutto attendibili: un esempio eclatante è quello del Comune di Notaresco, indicato dall’indagine come il più virtuoso della provincia di Teramo, mentre per noi figura tra i Comuni torbidi: infatti è vero che sono presenti sul sito dei link che rispecchiano i parametri considerati dal ministero, ma è anche vero che a questi link non corrisponde alcun contenuto, in sostanza sono vuoti».
LE PROPOSTE DELL’IDV- Sono tre, in particolare, i traguardi in tema di trasparenza che i giovani dell’Idv chiedono ai Comuni di raggiungere: l pubblicazione dei Bilanci integrali, preventivi e consuntivi, completi anche degli allegati, la registrazione e la pubblicazione on lne dei video dei Consigli comunali, la chiara disciplina per ottenere, su richiesta, le copie digitali gratuite degli atti che non siano disponibili in rete.