TERAMO – Dure critiche vengono espresse dal Wwf di Teramo nei confronti della gestione emergenza idrica da parte della Ruzzo Reti. A proposito della recente problematica legata ai danni del maltempo, il presidente Pino Furia si domanda «perché si è dovuto ricorrere alla chiusura di una sorgente di alta quota come quella del Mescatore che non dovrebbe subire interferenze di sostanze inquinanti, men che meno a seguito di un temporale estivo (tra l’altro più violento lungo la costa che in montagna)?». E ancora: «In che condizioni versa la rete idrica teramana? Perché le analisi alle acque potabili che vengono pubblicate sul sito istituzionale della Ruzzo Reti risalgono al 2011?». Secondo il Wwf, la Ruzzo Reti ha realizzato opere di notevole costo economico, come il potabilizzatore di Montorio, giustificate come necessarie per la risoluzione definitiva delle emergenze idriche, e oggi «si riparla della realizzazione di nuove e costose opere idraluiche». Suggerendo che le nomine degli amministratori fossero dettate da criteri di capacità e competenza e non in base a logiche di spartizione politica, Furia si chiede se «i primi cittadini dei comuni teramani che siedono nell’Assemblea dei Sindaci stanno facendo realmente gli interessi dei propri amministrati?». Il Wwf chiede dunque una «profonda revisione del servizio idrico a Teramo che porti ad una gestione partecipata», così come i cittadini hanno chiesto con il referendum contro la privatizzazione dell’acqua.
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