TERAMO – «Chiediamo che lunedì la Giunta regionale revochi l’incarico al manager della Asl Giustino Varrassi». E’ questo l’appello lanciato dai rappresentanti del Pd nel corso di una conferenza stampa che si è tenta stamattina davanti all’ingresso dell’ospedale Mazzini. All’incontro erano anche presenti il deputato Tommaso Ginoble, il segretario provinciale Robert Verrocchio, i consiglieri regionali Claudio Ruffini e Giuseppe Di Luca, oltre ai sindaci Francesco Mastromauro, Luciano Monticelli, Vincenzo Di Marco e Gabriele Minosse. Sono intervenuti anche il capogruppo provinciale del Pd Ernino D’Agostino e il consigliere comunale Alberto Melarangelo. Secondo il Pd Varrassi non avrebbe raggiunto gli obiettivi che erano stati prefissati. «Se decideranno di riconfermarlo sarà solo una scelta politica», ha spiegato Verrocchio. «Le condizioni per un’eventuale riconferma – ha affermato Ruffini – non ci sono affatto, perché Varrassi ha dimostrato di non essere imparziale e di non aver garantito il buon andamento della struttura da lui diretta, i disservizi sono sotto gli occhi di tutti e la Asl teramana è l’unica ad aver effettuato 17 modifiche all’atto aziendale, quasi tutte indirizzate verso la promozione di medici del Pdl». Ginoble ha annunciato un’interrogazione parlamentare sulla questione della chiusura per ferie del reparto di terapia del dolore, mentre Verrocchio ha affermato che porterà la questione della chiusura del reparto di Oncologia in Consiglio provinciale. «Non si possono spostare i malati da un reparto all’altro ledendo la loro dignità – ha sottolineato il segretario provinciale del Pd aggiungendo anche una stoccata al sindaco Maurizio Brucchi -.Questo modello di sanità deve finire – non può essere che ci sia chi ricopra allo stesso tempo la funzione di primo cittadino, di presidente del comitato ristretto dei sindaci e di operatore sanitario, essendo al tempo stesso controllore e controllato. Ci batteremo affinché in Regione si discuta di una nuova legge per la nomina dei manager della Asl, sempre più aperta al merito e meno alle questione politiche». Duro anche il sindaco di Giulianova Francesco Mastromauro. «La gestione della sanità teramana è stata da retrocessione -: il pronto soccorso dell’ospedale di Giulianova scoppia, non esiste alcuna comunicazione ufficiale che indichi quando il reparto di oncologia di Teramo riaprirà: le ferie del personale non possono rappresentare una giustificazione valida, anche perché i malati hanno la priorità, Varrassi poteva pensare a spostare medici ed infermieri dove c’è maggiore necessità». Anche il sindaco di Pineto Luciano Monticelli ha criticato le condizioni dell’ospedale di Atri. «E’ spopolato- vorremmo una sanità diversa e più vicina alla gente».
LA REPLICA DEL MANAGER – Durante la conferenza stampa del Psd è intervenuto anche Varrassi: il manager ha ammesso che ci sono stati dei disservizi per quanto attiene il reparto di Terapia del dolore, chiuso dal 6 al 26 di questo mese, ma ha ribadito che «tutti i malati sono stati avvertiti per tempo e hanno ricevuto le cure necessarie attraverso l’Adi, assistenza domiciliare integrata, o all’interno dell’ospedale stesso, grazie ad un’équipe di anestesisti che fa capo al dottor Orsini». Varrassi ha inoltre spiegato che, da circa 10 anni, molte Asl sono solite accorpare i reparti durante l’estate, vista la riduzione fisiologica nel numero di pazienti. «Oncologia – ha concluso – è stata accorpata temporaneamente con Medicina generale, mi meraviglia molto questa polemica, nata ora, su una prassi ormai consolidata. I ricoverati nel reparto di Oncologia sono 6, 1 è in Neurologia, perché ha dei problemi specifici. Si tratta, tra le altre cose, di un reparto che prevede pochi ricoveri e molta assistenza costante, come nel caso delle chemioterapie, che vanno fatte anche ambulatorialmente».