La Corte: «Reginella può partecipare al processo»

MACERATA – E’ stato aperto e subito rinviato, al 1° ottobre, il processo in Corte d’Assise a Macerata a carico di Denny Pruscino e Katia Reginella, padre putativo e madre del piccolo Jason, morto in circostanze misteriorse e il cui cadavere non è mai stato trovato. In apertura di udienza il legale della Reginella ha avanzato una richiesta preliminare sull’incapacità dell’imputata a partecipare al processo. Due perizie, ha sostenuto Vincenzo Di Nanna, hanno confermato che la donna soffre di ritardo mentale, disturbi della personalità, insufficienza mentale, patologie che influenzano le capacità di intendere della donna, diventata succube del marito. La Corte ha però stabilito che la donna è in grado di partecipare al giudizio. In aula si sono costituite parti civili le nonne e la bisnonna del piccolo Jason. La Corte si è riservata di valutare le richieste di nullità del processo avanzate da entrambe le difese dei due imputati. I due devono rispondere di omicidio volontario aggravato dai futili motivi e dal vincolo di parentela, oltre che del reato di distruzione di cadavere. Secondo la Procura di Ascoli, Jason sarebbe stato ammazzato in uno scatto di rabbia, forse perché piangeva troppo, da Pruscino. Katia Reginella è ritenuta corresponsabile del delitto perchè non avrebbe fatto nulla per impedirlo e avrebbe poi aiutato il giovane marito a disfarsi del corpicino. Jason sarebbe stato infilato forse ancora vivo in un sacco, e poi gettato in un cassonetto della spazzatura poco lontano dall’abitazione di famiglia, nella frazione Piane di Morro. Diverse volte le versioni rese dai due agli inquirenti sono cambiate; ora entrambi si accusano a vicenda. L’ex coppia (la Reginella – che è difesa dall’avvocato teramano Vincenzo Di Nanna – ha chiesto la separazione) ha altri due figli, da tempo affidati dal tribunale dei minorenni di Ancona a famiglie diverse perché prima di Jason sono rimasti vittime di incidenti domestici ed hanno riportato gravi handicap fisici e danni alla salute.