TERAMO – E’ ripreso questa mattina al tribunale di Teramo il processo con giudizio immediato a Salvatore Parolisi, il caporalmaggiore dell’esercito accusato di aver ucciso con una trentina di coltellate la moglie Melania Rea, nel boschetto di Ripe di Civitella del Tronto il 18 aprile 2011. La consueta folla di curiosi all’esterno del palazzo di giustizia ha accompagnato l’ingresso degli avvocati delle parti e dei periti, oltre ai famigliari di Melania Rea: ci sono il padre Gennaro e il fratello Michele, oltre allo zio Gennaro. Non ci sono, come già nelle precedenti udienze, parenti dell’imputato. In aula, quella utilizzata abitualmente per i processi di Corte d’Assise è stato allestito uno schermo gigante per permettere la visione delle immagini della scena del delitto e dei materiali anatomo-patologici oggetto delle perizie. Dinanzi al gup Marina Tommolini si sta discutendo dei risultati della superperizia rimessa dalla genetista Sarah Gino, dall’anatomo-patologo Gian Luca Bruno e dell’entomologo Stefano Vanin. Salvatore Parolisi è in aula, seduto alla destra dei suoi avvocati e dei suoi consulenti di parte: è entrato a testa bassa e si è seduto all’estrema destra della parte riservata agli imputati, per ha voluto evitare di guardare lo schermo dove sono state proiettate le immagini del cadavere della moglie.
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