TERAMO – Mastromauro chiama, Brucchi risponde. L’idea della collaborazione tra sindaci del territorio, per dare forza alle strategie da mettere in atto, piace al sindaco di Teramo, che lancia una proposta: creare un tavolo di lavoro politico-istituzionale per coinvolgere «tutti i sindaci delle località comprese nel territorio tra Teramo e Giulianova». “Unire le forze” diventa il motto scelto dai due sindaci per far fronte ai tagli imposti dalla spending review e alle limitazioni derivanti dal Patto di stabilità. Brucchi appoggia l’idea del suolo collega giuliese di lavorare insieme per la conclusione della Teramo-Mare. «Un’ idea – sottolinea Brucchi – che avevo già posto come prioritaria, nella consapevolezza che la realizzazione definitiva della strada a scorrimento veloce che unisce le due principali località del territorio, sia fondamentale per favorirne un nuovo sviluppo in termini economici, produttivi, mercantili, turistici, culturali». Brucchi appoggia anche il potenziamento dello scalo ferroviario di Giulianova: «E’ la logica conseguenza – aggiunge Brucchi – della proposta del “tram-treno”, già tradotta in un progetto redatto in collaborazione conla Ferrovia Adriatico-Sangritana, presentato al Ministero competente, ed esposto pubblicamente in un convegno nazionale; con tale proposta, ho inteso prevedere lo sviluppo di un sistema di trasporto alternativo e complementare a quello automobilistico, prodromo ad una rivitalizzazione dello scalo ferroviario giuliese, in un’ottica di servizio non solo per la città capoluogo ma per tutto l’entroterra e perfino dell’aquilano e delle zone montane interne della nostra regione». Infine la pista ciclabile che unisce le due città: il primo cittadino teramano ricorda che il progetto è a buon punto ed è stato finanziato con 5 milioni di fondi Fas. «L’idea di “città lineare” – conclude Brucchi – alla quale lo stesso Mastromauro fa riferimento declinandola nel versante costiero, è stata auspicata dal sottoscritto per le località che si concentrano nell’asse montagna-mare, in particolare nel versante del Vomano; sono certo, infatti, che l’unione delle forze istituzionali, economiche, produttive e politiche possa essere la risposta più efficace alla crisi che riduce sempre più le risorse pubbliche e diventi invece un’ occasione intelligente e forte per concorrere a finanziamenti e sovvenzioni di largo respiro».