Tancredi: «Di Zio fece il bonifico al Pdl»

TERAMO – Il troncone “Rifiutopoli 2" è approdato sul tavolo del gup di Teramo con la richiesta di portare in giudizio il senatore Paolo Tancredi e altri cinque tra ex amministratori e revisori dei conti Team Tec per la vicenda del bioessiccatore da un lato e dal termovalorizzatore dall’altro. Ma uno dei punti caldi dell’indagine ruota attorno a una dazione di denaro da parte dell’imprenditore Rodolfo Di Zio, il “re dei rifiuti" abruzzese, nei confronti del Pdl. Oggi il senatore Tancredi torna a ribadire che quel denaro «non è mai stato dato a me: si tratta di un bonifico bancario, effettuato secondo le modalità di legge, che Di Zio ha fatto sul conto corrente del Pdl nazionale, intestato all’onorevole Crini, amministratore del partito. E’ un contributo elettorale al partito, alla luce del sole, come anche le cronache dei giornali riportarono, che Di Zio quell’anno fece nei confronti di molti partiti, per importi di decine di migliaia di euro». La Procura, aggiunge Tancredi, non contesta qualcosa di diverso su questo aspetto, confermando la tesi ma costruisce attorno a questo bonifico «l’atteggiamento del senatore teso a favorire Di Zio per sulla strada di una futura realizzazione di un termovalorizzatore: «Io sono accusato di aver promesso impegno nella modifica della legge regionale per favorire la costruzione di un impianto di valorizzazione dei rifiuti – spiega il senatore del Pdl -. E’ ipotesi legittima quella della Procura che ovviamente non mi trova d’accordo. Intanto voglio sottolineare che il termovalorizzatore non si poteva fare allora e non si può fare oggi, in Abruzzo. Ma in ogni caso, io non ho mai parlato di gara d’appalto da non fare perchè non mi sono mai occupato di questo argomento». Sul piano politico, Tancredi gioca sul suo coinvolgimento giudiziario: «Se poi mi si accusa di essere favorevole alla costruzione di un termovalorizzatore, sì io sono colpevole – dice il senatore -. Ho sempre propugnato questa eventualità e lo faccio da anni, da quando votammo contro l’attuale legge sui rifiuti promulgata da Del Turco, quando spingemmo per l’abbassamento della quota del 40% differenziata che impediva l’avvio delle procedure per la valorizzazione termica. E ricordo che non solo queste sono cose previste e citate dalle direttive dell’Ue in tema di rifiuti ma che costituisce perno del programma elettorale di Gianni Chiodi alle regionali del 2008».