TERAMO – Confermati gli impegni della Regione sul fronte dei pagamenti per i dipendenti di Teramo Lavoro, la società in house della Provincia, resta invece l’incertezza sul futuro dei servizi a causa del quadro normativo in evoluzione. È quanto emerso dalla riunione sulla situazione dei dipendenti al termine dell’incontro, convocato dal prefetto Valter Crudo, su sollecitazione dei sindacati Cgil e Cisl. L’iniziativa, spiega una nota, è servito ad esaminare la posizione delle varie parti in causa (Provincia, Teramo Lavoro, Regione Abruzzo per i servizi al lavoro finanziati dal Fondo sociale europeo, sindacati) e cercare di fare chiarezza in merito agli scenari che, anche alla luce delle novità riguardanti l’assetto delle Province, potrebbero presto avere riflessi sul futuro dei lavoratori. Il presidente della Provincia, Valter Catarra, e l’assessore al Lavoro e alla Formazione, Eva Guardiani, pur soddisfatti per lo sblocco dei fondi regionali hanno posto sul tavolo la questione del futuro dei servizi all’impiego. “In assenza di indicazioni circa le modalità per portare avanti la programmazione delle attività dal 2013 in poi – ha sottolineato il presidente Catarra – siamo preoccupati che i servizi possano subire interruzioni con ricadute negative per gli utenti dei Centri per l’impiego e per il mondo del lavoro in generale”. L’amministratore unico di Teramo Lavoro, Venanzio Cretarola, presente alla riunione insieme al responsabile del personale Salvatore Lagatta, ha ribadito di non poter proseguire le attività se la Provincia non trasferirà le risorse destinate a pagare i servizi erogati con il Fondo sociale europeo. “La società continua ad accumulare debiti che non dovrebbe accumulare – ha detto Cretarola – e questo non possiamo permettercelo dato che, ad oggi, non conosciamo ancora il motivo per il quale si è verificata la sospensione dei pagamenti”. “Il 30 ottobre – ha annunciato il dirigente delle Politiche del Lavoro della Regione, Giuseppe Sciullo – incontreremo le quattro Province abruzzesi per fare il punto e cercare di stabilire percorsi e passaggi necessari a garantire i servizi nell’immediato futuro, dato che i protocolli in vigore terminano il 31 dicembre”. I sindacati, rappresentati da Monia Pecorale della Cgil, Fabio Benintendi e Alberico Maccioni della Cisl, e le rispettive Rsu, hanno rimarcato le difficoltà dovute alla mancanza di garanzie sul futuro e sugli arretrati (ad oggi la mensilità di giugno) che i 67 lavoratori dei servizi all’impiego devono ancora percepire, e hanno chiesto che siano restituite loro certezze nel più breve tempo possibile.
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