TERAMO – I giudici del riesame hanno accolto il ricorso presentato dal direttore generale della Asl di Teramo, Giustino Varrassi, contro il sequestro disposto lo scorso 18 ottobre, del laboratorio per l’inseminazione artificiale dell’unità operativa semplice a valenza dipartimentale di fisiopatologia della riproduzione medicalmente assistita del Mazzini di Teramo. Il massimo responsabile della struttura sanitaria aveva presentato opposizione al provvedimento chiesto e ottenuto dalla procura teramana che indaga sulla regolarità amministrativa della struttura inserita nel reparto di ostetricica e ginecologia del nosocomio teramano. Secondo quanto si era appreso, la magistratura era intervenuta a seguito di una ispezione condotta dai carabinieri del Nas di Pescara che avevano accertato la carenza di alcuni documenti necessari e propedeutici all’attivazione del servizio, prima tra tutti l’iscrizione al registo dell’Istituto superiore di sanità. Oggi la decisione dei gip di appello, riuniti nel tribunale di Teramo trattandosi di materia di sequestri cautelativi. Dunque il laboratorio fino a ieri "sigillato", dedicato alla capacitazione del seme e all’inseminazione. torna attivo ma di fatto non riprende l’attività perchè appunto si sta completando l’iter autorizzativo. Proprio a questo proposito lunedì prossimo è previsto un sopralluogo – dietro autorizzazione all’accesso da parte della magistratura, necessario per via del sequestro in atto – per la valutazione dell’idoneità dei locali ai requisiti di legge.
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