TERAMO – Autogestioni, sit-in flop, e qualche disordine subito rientrato: è stata una mattinata intensa negli istituti superiori teramani, dove continua lo stato di agitazione di studenti e docenti. Qualche problema si è verificato all’Iti e al Di Poppa. Nel primo caso gli studenti stamattina si sono raggruppati fuori dalla scuola, chiedendo l’autogestione, in disaccordo con la dirigente scolastica, Stefania Nardini, che avrebbe voluto concedere una forma di co-gestione di alunni e professori. «E’ mancata da parte dei ragazzi – spiega la preside – un’organizzazione organica delle attività da svolgere, cosa che invece è stata fatta negli altri istituti, all’Ipsia e al Forti, dove è stato stilato un programma di attività». Al Di Poppa, invece, il problema sembra essere nato da un difetto di comunicazione tra i rappresentanti e il resto degli studenti, per questo i ragazzi si sono raggruppati in palestra, un gesto che è stato interpretato dalla vice preside, che ha minacciato di chiamare le forze dell’ordine, come una forma non autorizzata di occupazione. La protesta è poi rientrata, ma, a quanto pare, ai ragazzi non sarà più concessa l’autogestione prevista per lunedì, martedì e mercoledì.
AUTOGESTIONE: IL BILANCIO DEGLI STUDENTI – I rappresentanti degli istituti superiori si sono dati appuntamento questa mattina davanti al Milli, per tracciare un bilancio di queste giornate di autogestione e per parlare del corteo di domani mattina. «E’ stata un’esperienza molto costruttiva – spiega Cristina Totaro del Classico – abbiamo avuto una partecipazione straordinaria da parte degli studenti e, con la collaborazione dei professori, abbiamo anche organizzato dibattiti a tema, cineforum e corsi di teatro, permettendo anche a chi voleva essere interrogato di non restare indietro». Oggi ci sarà la Notte bianca, fino alle 22, in cui i ragazzi esporranno disegni e fotografie realizzate nel corso di queste giornate. Positivo anche il bilancio presentato dalle altre scuole, dove si sono svolte attività didattiche anche con l’ausilio di esperti venuti dall’esterno.
LA PROTESTA CONTINUA – Domani è previsto un corteo che coinvolgerà tutte le scuole, compresi anche alcuni istituti della costa, come il Saffo di Roseto e il Crocetti di Giulianova. «E’ nostra intenzione – afferma Marco Cimini, dello Scientifico-Delfico – mettere in atto una protesta pacifica, senza gli scontri e le devastazioni che abbiamo visto in molte città italiane». I ragazzi hanno già comunicato alla Questura e alla Prefettura il percorso che seguiranno: l’appuntamento è per le 8,30 in piazza Dante, poi si proseguirà per viale Mazzini, via Rozzi, Corso San Giorgio, fino ad arrivare in piazza Martiri della Libertà, dove si terrà un comizio. Piazza Garibaldi è stata invece negata al corteo per non intralciare il traffico. E dopo la manifestazione? Sabato sarà una giornata di riflessione, in cui i ragazzi decideranno cosa fare nella settimana successiva. L’idea di molti è di continuare con “forme di protesta alternative”, anche se ancora non hanno stabilito quali. C’è anche chi, come nel caso del Pascal-Comi, afferma di voler occupare la scuola qualora il disegno di legge sui tagli dovesse essere approvata.
SIT-IN DEGLI UNIVERSITARI: UN FLOP – Pochi, pochissimi, gli studenti universitari che hanno aderito alla protesta organizzata dai ragazzi del gruppo Collettivo autonomo studentesco “Stella Rossa” e da Azione antifascista di fronte alla sede della Facoltà di Veterinaria in piazza Aldo Moro, che, per l’occasione, è stata chiusa interamente al traffico. Una disposizione che è risultata del tutto stridente con la reale entità della protesta, a cui hanno partecipato solo una ventina di studenti, così come è risultato decisamente eccessivo il dispiegamento di forze dell’ordine, Carabinieri, Polizia e anche un Vigile urbano che avevano il compito di sorvegliare la piazza. E’ mancato, in sostanza, il coordinamento con altri gruppi studenteschi dell’Ateneo. In ogni caso anche gli studenti universitari domani prenderanno parte al corteo di protesta.