TERAMO – Riduzione dei livelli produttivi dell’industria manifatturiera, diminuzione delle esportazioni, calo dei consumi, deterioramento delle condizioni del mercato del lavoro, crescita del tasso di disoccupazione (che ora si attesta su 11,8%) e riduzione dei prestiti alle imprese (-1,3%): è la foto scattata dall’aggiornamento congiunturale "L’economia dell’Abruzzo" della Banca d’Italia, che sottolinea come, nel primo semestre 2012, l’attività economica si sia ulteriormente indebolita e la fase recessiva acuita. Dal rapporto emerge che i livelli produttivi dell’industria manifatturiera si sono ridotti, riflettendo la contrazione della domanda ad eccezione del settore alimentare. In particolare gli ordini interni sono calati del 6,5 per cento e quelli esteri dell’1,2 per cento. La propensione a investire è rimasta modesta, mentre si registra una contrazione della capacità produttiva tecnica. Le esportazioni regionali sono diminuite in valore (-4,8%), risentendo in particolare del calo nel settore dei mezzi di trasporto. Nel comparto ‘made in Italy’, rileva l’indagine, l’export ha continuato a ristagnare. Nei primi sei mesi sono diminuite, in Abruzzo, del 4,8 per cento rispetto allo stesso periodo del 2011, in particolare verso i Paesi dell’area euro (- 9,5 per cento) e nel dettaglio verso Francia e Spagna. Verso gli Usa e’ stato registrato un meno 3,6 per cento e verso i Paesi asiatici c’e’ stato un piu’ 8,6 per cento, grazie alla Cina Nel settore delle costruzioni la contrazione dei livelli produttivi è stata più contenuta rispetto a quella avvenuta a livello nazionale, grazie all’impulso delle attività di ricostruzione nelle aree colpite dal sisma del 2009. Il calo dei consumi delle famiglie abruzzesi, che risentono della protratta perdita di potere d’acquisto e del basso livello del clima di fiducia, ha frenato l’attività delle imprese del terziario. L’occupazione si è mantenuta mediamente stabile nel primo semestre, anche grazie all’elevato ricorso alla cassa integrazione guadagni, ma è stato comunque registrato un deterioramento delle condizioni del mercato del lavoro, con l’aumento del numero di persone in cerca di occupazione e un conseguente balzo in avanti del tasso di disoccupazione .Le previsioni sull’evoluzione della domanda di lavoro nel 2012 restano sfavorevoli e c’e’ pessimismo sul futuro: il 30 per cento delle imprese si aspetta un peggiormaneto delle condizioni del mercato di riferimento (solo il 20 per cento e’ ottimista) I prestiti alle imprese si sono ridotti in tutti i settori e soprattutto per le piccole imprese, mentre permangono le difficoltà di accesso al credito. La domanda di prestiti delle famiglie – rileva l’indagine – si è contratta, in particolare nella componente dei mutui per l’acquisto di abitazioni. Inoltre, la qualità del credito alle imprese è peggiorata, soprattutto nel settore delle costruzioni. La raccolta bancaria presso la clientela retail ha mostrato un recupero nei primi sei mesi dell’anno. Il risparmio delle famiglie si è orientato soprattutto verso i depositi bancari a scadenza protratta e i titoli di Stato. La domanda di azioni e obbligazioni è risultata in flessione.
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