Brucchi a Pannella: «Marco, noi colpiti ma difendi la tua vita»

TERAMO – Il quadro clinico di Marco Pannella si aggrava di ora in ora. Il leader radicale teramano sta infatti continuando nella sua protesta civile e rifiuta il cibo, sia solido che liquido, da quasi una settimana. E ricoverato in clinica, dove i medici anunciando che «si sta ormai assistendo allo sviluppo del previsto danno renale. La ripresa dell’idratazione e di un apporto calorico adeguato non sono più procrastinabili ed il rischio di conseguenze irreparabili è sempre più consistente’». A Pannella giungono da più parti attestati di solidarietà e di vicinanza, ma anche appelli a desistere per evitare di compromettere la sua salute. Tra questi, ieri era stata la volta, in consiglio comunale. del sindaco Pd di Giulianova, Francesco Mastromauro, e consigliere comunale Pdl, Gianluca Antelli, che si sono fatti promotori di una presa di posizione solidale e affettuosa nei confronti del parlamentare. Oggi è stata la volta dell’Associazione culturale Teramo Nostra e del sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi, che ha voluto personalmente scrivere al politico nonchè concittadino. Riportiamo di seguito i due interventi. 

Teramo Nostra – «L’associazione Teramo Nostra, preoccupata della salute del nostro emerito concittadino onorevole Marco Pannella, e condividendo i motivi della sua protesta, esprime solidarietà al combattente per la libertà e per i diritti civili, campione di onestà intellettuale, capo saldo della democrazia italiana. Col nostro amato concittadino abbiamo condiviso tante battaglie per i diritti civili e il rispetto dell’ambiente. Memorabili le iniziative a difesa del Tordino e la difesa del patrimonio archeologico d’Interamnia. Il 19 dicembre di 3 anni fa, in occasione della Festa del Patrono e della Teramanità, lo premiammo per la sua battaglia vinta a proposito della moratoria della pena di morte con un clamore internazionale. A Marco Pannella l’affetto dei soci di Teramo Nostra».

Il sindaco di Teramo, Brucchi. «Carissimo Marco, la battaglia che stai conducendo sul sistema carcerario italiano è degna di attenzione e rispetto. Da un lato le ragioni che ti spingono a ricorrere a modalità estreme come quella dello sciopero della fame e della sete, dall’altra la radicalità con la quale ti stai facendo interprete di una situazione che così giunge all’attenzione generale, suscitano in chiunque abbia onestà intellettuale e libertà di giudizio, una risposta adeguata. Ritengo pertanto, che anche dalle diramazioni periferiche della pubblica amministrazione, debba levarsi un segnale di riconoscimento e di sensibilità acquisita, di cui, nei modi e nelle forme consentite, ci si debba fare protagonisti. Proprio in ragione di questo, ti ringrazio per la tua ennesima dimostrazione di coraggio e di passione civica, di fronte alle quali non si può rimanere inermi. Lasciami però aggiungere che l’evidenza delle tue ragioni e l’acquisizione delle stesse nel bagaglio delle attività da iscrivere con urgenza nell’agenda politica del Paese, possono ora consentirti di recedere dal proseguire in una forma di lotta così rischiosa per la tua salute. Ti invito pertanto, con tutta la forza del mio ruolo istituzionale e con la prossimità della comune cittadinanza – interpretando in ciò il sentire di tutta la città di Teramo – a osservare le prescrizioni che i medici ti stanno impartendo. Ritengo che l’enormità del sacrificio da te fin qui condotto, possa già aver minato le tue condizioni generali e quindi proseguire ulteriormente nella protesta, può tradursi in un danno che a questo punto è inutile. Come già richiesto da altre personalità del mondo politico e culturale, ti invito con forza a sospendere lo sciopero ora in corso, impegnandomi pubblicamente ad assumere le ragioni dello stesso e a riportarle nell’ambito della mia attività politica ed amministrativa».