TERAMO – Si terrà domani, dalle 15, nell’aula tesi della Facoltà di Scienze Politiche del Campus universitario di Coste Sant’Agostino, il convegno dal titolo “Borghi Attivi, la ricostruzione dalla partecipazione” durante il quale saranno presentati i risultati del progetto “Borghi Attivi per lo Statuto partecipato dei luoghi”, promosso dal Wwf di Teramo come capofila di una rete di associazioni locali, cooperative ed enti locali e finanziato dal bando per la Progettazione Sociale “Emergenza Abruzzo” dell’Associazione delle Casse di Risparmio Italiane. Obiettivo del progetto è stato quello di coinvolgere le comunità locali di cinque paesi colpiti dal terremoto del 6 aprile 2009 Civitella Casanova, Fano Adriano, Fontecchio, Pescomaggiore e Santa Maria del Ponte in altrettanti percorsi di progettazione partecipata per elaborare uno “Statuto dei Luoghi” che riprende l’anglosassone “Village Design Statement”, strumento nato ed applicato nel Regno Unito per far fronte a problemi ben noti: i cambiamenti economici e demografici e le nuove espansioni urbane tendono ad inglobare le aree rurali, portando alla perdita delle identità locali e paesaggistiche, allo sfaldamento delle comunità rurali ed all’estinguersi della loro visione del futuro, esattamente come sta accadendo a tanti abitanti dei paesi colpiti dal terremoto che oggi sempre di più si sentono “stranieri in casa”. In oltre un anno di lavoro, attraverso decine e decine di incontri e manifestazioni, è stato chiesto ai cittadini dei paesi coinvolti ed a coloro che li hanno visitati durante le vacanze, di descrivere le proprie aspettative sulla ricostruzione sullo sviluppo di questi piccoli centri. Nel convegno di domani saranno illustrati i risultati del lavoro svolto e saranno presentate cinque pubblicazioni realizzate (una per ciascun paese) con le Linee guida per lo sviluppo locale ed estetico elaborate con i contributi raccolti. «Il processo attivato si è rilevato molto interessante», dichiara Alessio di Giulio, coordinatore del progetto “Borghi Attivi” e responsabile del Centro di Educazione al Paesaggio “Torre del Cornone” di Fontecchio. «Sono molto rari i casi di progettazione partecipata in aree rurali e il progetto Borghi Attivi costituisce un unicum nel suo genere in quanto ha portato gli abitanti non solo a formulare richieste e rivendicazioni per gli enti locali, ma anche ad elaborare dal basso delle linee guida estetiche condivise per conservare e rafforzare l’identità e la bellezza dei borghi e del paesaggio». Soddisfatto anche Dante Caserta, vicepresidente del Wwf Italia. «All’inizio, vista anche la novità, vi è stata qualche difficoltà nel far partecipare le persone: è evidente che siamo poco abituati a queste forme di partecipazione che mirano a coinvolgere direttamente i cittadini nelle scelte da compiere. Con il passare del tempo, però, l’adesione è andata aumentando fino ad arrivare alla predisposizione di documenti partecipati».