TERAMO – Aumenta in maniera vertiginosa il numero dei disoccupati. In Abruzzo, secondo i dati forniti oggi dalla Cgil, nel 2012 sono stati ben 18521 i lavoratori che hanno fatto ricorso al trattamento di disoccupazione. In provincia di Teramo sono stati 5300, quasi mille unità in più rispetto al 2011, una situazione preoccupante, soprattutto se si considera che si tratta del numero più alto tra tutte le province abruzzesi: Chieti infatti è a quota 4800, L’Aquila 4697, e Pescara 3723. Scende, invece, la Cassa integrazione ordinaria, che da 3 milioni 170 mila unità passa a 2 milioni 228. «Un dato – spiega il segretario provinciale della Cgil Alberto Di Dario – che può sembrare incoraggiante e che invece non lo è perché vuol dire che ci sono più lavoratori in cassa integrazione straordinaria (passati da 3 milioni e mezzo del 2011 a oltre 5 milioni nel 2012,ndr), che può concludersi con il licenziamento». Cresce anche la Cassa integrazione in deroga, che da 1 milione e 100 unità del 2011 è passata a 1 milione e 600 mila. «A soffrire – aggiunge DI Dario – sono tutti i settori, l’industria, ma soprattutto l’edilizia (da quasi 20 mila è schizzata a 60 mila, ndr), l’artigianato (da 237 mila a 603 mila,ndr), e il commercio (da 253 mila a 504 mila, ndr)». Questi dati, come spiega Monia Pecorale, della Cgil Funzione pubblica, nascondono o meglio inglobano una realtà del tutto particolare, che è quella delle cooperative sociali, dove lavorano per la maggior parte donne. «Un settore – spiega Pecorale – particolarmente delicato, perché svolge servizi rivolti ad anziani, bambini, malati, specialmente nelle realtà montane e che sta risentendo molto della crisi». Va male anche l’import-export: gli ordini interni nell’ultimo trimestre sono scesi del 6,5% rispetto al trimestre precedente e del 10,6% rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso, quello esteri dello 0,9% e dello 0,3%. Altro dato particolarmente preoccupante è quello relativo alla scarsa tendenza agli investimenti, un trend che si riscontra in tutti settori. «Questo vuol dire – commenta Di Dario – che non si mette in moto il processo virtuoso che serve a far ripartire l’economia». Sabato la Cgil organizzerà in piazza Martiri e a Giulianova dei banchetti informativi, per far conoscere, soprattutto ai giovani, il contenuto reale della riforma Fornero. «Purtroppo – conclude Di Dario – in molti casi i lavoratori precari sono a rischio, perché molte aziende ne stanno approfittando per non rinnovare i contratti o per passare dalle tante tipologie di contratto precario alla partita Iva. Per molti scompariranno anche le forme di mobilità, quindi è necessario essere informati per mettere in atto una protesta collettiva».
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