TERAMO – Sei anni di reclusione e 60mila euro di rsarcimento danni in via provvisionale nei confronti del ministero dell’interno e del carabinieri vittima dell’aggressione: è la sentenza che il gup di Roma ha emesso in queste ore a conclusione del processo con rito abbreviato nei confronti di Davide Rosci, Mauro Gentile, Mirco Tomassetti, Marco Moscardelli, Cristian Quatraccioni i cinque teramani che assieme a un sesto imputato romano dovevano rispondere dell’assalto armato al furgone blindato dei carabinieri nel corso degli scontri del 15 ottobre scorso a Roma durante la "Giornata dell’indignazione". La sentenza è stata velocissima: il giudice romano ha deciso dopo appena mezzora di camera di consiglio, a conclusione dell’arringa difensiva del legale di Davide Rosci, per cui lo scorso 10 dicembre l’udienza era stata aggiornata. In assenza del pubblico ministero di aula, alle difese non è stato permesso nemmeno di replicare. Si chiude così la prima fase della vicenda giudiziaria che ha visto il coinvolgimento pesante dei cinque teramani, accusati di resistenza pluriaggravata, devastazione e saccheggio. Nel corso del processo la pubblica accusa aveva chiesto una condanna a 8 anni di reclusione e al pagamento di risarcimenti per un ammontare di oltre 2 milioni di euro.
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