Pdl, Quagliariello: «Non sono il commissario della campagna elettorale»

TERAMO – "Sono consapevole che non c’e’ solo qualche errore. Le liste sono piene di errori e non solo le nostre, per via di una legge elettorale che non amo e che ho fatto di tutto per cambiare". Ha esordito cosi’ il senatore del Pdl Gaetano Quaglieriello, capolista al Senato in Abruzzo, dopo Berlusconi, alle prossime elezioni politiche, nella conferenza stampa che ha tenuto stamani a Pescara. Di fronte ai giornalisti, Quaglieriello ha affrontato la questione delle frizioni interne al Pdl sorte nei giorni scorsi in Abruzzo per la composizione delle liste e ha ammesso che "Pescara e’ sottorappresentata, per la sua importanza". Quagliariello ha voluto fortemente chiarire di non essere arrivato a Pescara con la qualifica di "commissario della campagna elettorale del Pdl in Abruzzo" ma, anzi, ha chiarito "di essere qui per dare una mano e proiettare il lavoro per il futuro. Il partito in Abruzzo ha i suoi organi e a quelli bisogna confrontarci".   "Non voglio costruirmi un passaporto falso, ma io avro’ a cuore questo territorio -ha detto il capolista al Senato sono un uomo dell’Adriatico, che e’ un modello specifico del nostro Paese. Apriro’ il mio comitato elettorale a Pescara e saro’ a disposizione dei pescaresi". Quaglieriello si sente di casa, in Abruzzo. "Per una serie di combinazioni e per una sorta di attrazione fatale, l’Abruzzo ha avuto un posto fondamentale nella mia vita, per gli otto anni come docente all’Universita’, per il fatto di essere stato inviato qui dal partito e alle ultime regionali. E come si corre sul lungomare di Pescara non
si corre in nessuna parte del mondo". Ha anche ricordato di aver dato "una mano consistente per risolvere i problemi del porto cittadino e della pesca. Allora nessuno mi ha chiesto che passaporto avessi e mi pare che i risultati siano arrivati". Ha assicurato che l’equilibrio territoriale interno "non e’ in discussione, in Abruzzo. Ne sono garante". Se posso daro’ il mio contributo". Tra i problemi che "dovremmo porci – ha aggiunto – c’e’ quello della macroregione adriatica".