TERAMO – Sono sfilati i primi testimoni nella seconda udienza del processo a carico dei 21 giovani teramani di opposte fazioni politiche, accusati di aver animato scontri fisici ed episodi violenti in città nel periodo compreso tra il 2009 e il 2010, come conseguenza di una originaria aggressione, con colpi di coltello che ferirono tre giovani di sinistra, nei pressi della discoteca Heaven, alla vigilia del Natale 2009. Nell’udienza pomeridiana svoltasi oggi dinanzi al collegio giudicante presieduto da Giovanni Spinosa, sono stati ascoltati i testi della pubblica accusa. Investigatori della Digos della questura e del nucleo informativo dei carabinieri, oltre ai titolari del bar Borromei di Teramo e degli chalet Maristella e Lato Sud di Tortoreto. I primi hanno riferito delle indagini e soprattutto della grossa mole di intercettazioni telefoniche che hanno permesso alla procura di disegnare un castello accusatorio dove un gruppo ben definito di giovani, di opposte fazioni, si organizzavano per cercare lo scontro fisico. I secondi, hanno riportato particolari di due distinti episodi di violoenza, che hanno avuto per teatro nel primo il bar nei pressi di piazza Dante dove i cosiddetti "rossi e neri" si affrontarono senza esclusione di colpi e in cui rimase ferita anche la titolare del bar; nel secondo un altro gruppo formato da alcuni degli imputati si erano picchiati sul lungomare tortoretano, nell’estate successiva all’aggressione davanti all’Haeven. Proprio di questo episodio, che ha scatenato poi una serie di vendette a cascata nel corso dei mesi successivi, si parlerà nella prossima udienza, fissata al 14 marzo. Saranno proprio i titolari della discoteca e alcuni testimoni a raccontare cosa accadde quella notte della vigilia di Natale del 2009.
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