TERAMO – Il diniego al licenziamento del direttore generale della Asl di Teramo, Varrassi? Per il consigliere regionale del Pd, Claudio Ruffini, è «l’epilogo di una farsa inscenata da Chiodi e dalla sua giunta regionale. Era stato tutto studiato a tavolino, se lo si voleva mandare via lo si doveva e poteva fare lo scorso 29 agosto quando c’erano tutte le condizioni per non riconfermarlo. Invece si è preferito inscenare tutta questa procedura per far vedere all’opinione pubblica che la Regione stava valutando il manager secondo la legge. In sintesi Chiodi ha prima dovuto respingere i mal di pancia dell’assessore Paolo Gatti, per poi scaricare la posizione dello stesso assessore, trincerandosi dietro il parere dell’Avvocatura regionale. Da buon venditore di fumo, Chiodi ha dimostrato ancora una volta agli abruzzesi di non avere l’autorità per imporsi e per governare la sanità regionale». Ruffini ‘stuzzica’ Chiodi ma anche Gatti perchè «se ci sarà la riconferma del direttore generale, a perdere non sarà solo la sanità teramana ma anche l’assessore Paolo Gatti, rimasto solo all’interno della giunta ad avanzare delle perplessità nei confronti dell’operato e delle vicende giudiziarie che coinvolgono Varrassi».
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