TERAMO – Allentare i vincoli del patto di stabilità che blocca gli Enti locali nel pagaento delle imprese, inserire nei bandi e nelle gare pubbliche una quota fissa per gli interessi a carico degli Enti in caso di ritardato pagamento: sono alcune delle proposte che il capogruppo provinciale del Pd, Renzo Di Sabatino, candidato al Senato, ha avanzato per trovare una soluzione alla grave crisi del settore dell’edilizia e di cui si è discusso in un incontro pubblico all’Associazione costruttori edili. Di Sabatino propone anche di «puntare sull’edilizia urbana di comunità più che sulle grandi infrastrutture» e di puntare sul rilancio del più grosso cantiere d’Europa, «quello della ricostruzione aquilana, dando nuovo impulso all’edilizia di questa regione soffocata dalla crisi». Nel corso del confronto che l’Ance ha organizzato con i candidati teramani al Parlamento, il presidente Armando Di Eleuterio ha reso note le cifre della crisi: 3mila posti di lavoro persi solo nella provincia di Teramo, 400 imprese scomparse nello stesso periodo, 25 milioni di euro in crediti che le imprese aderenti all’Ance-Teramo vantano nei confronti della Pubbliche amministrazioni, transazioni immobiliari crollate del 13% nel 2011 e in forte discesa anche nel primo semestre del 2012, 22 i Comuni medio-piccoli del Teramano che nel 2013 saranno costretti a ritardare i pagamenti per rispettare il patto di stabilità esteso anche agli Enti tra i mille e i 5mila abitanti.
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