TERAMO – Il servizio di trasporto scolastico del Comune di Teramo torna nuovamente al centro dei riflettori mediatici per via dei mancati stipendi al personale che opera sugli scuolabus e delle cattive condizioni di sicurezza dei mezzi. A puntare il dito contro la ditta che ha vinto l’appalto del Comune, la Fratarcangeli di Frosinone, è la Cgil che parla di gravi violazioni in un appalto che per tre anni vale più di un milione e mezzo di euro. Gli esponenti della Filt Cgil, Luigi Scaccialepre e Aurelio Di Eugenio, parlano di tre mensilità arretrate e di ripetute violazioni al contratto collettivo che l’azienda si era impegnata ad applicare in fase di appalto ma anche di condizioni inaccettabili per la sicurezza dei circa 700 bambini che ogni giorno utilizzano il servizio del Comune. "In alcuni scuolabus non funziona il riscaldamento – spiega Di Eugenio – in altri sono visibili buchi nella carrozzeria e in alcuni sedili manca l’imbottitura con la parte ferro ben visibile. In alcuni mezzi gli estintori non sono a norma, mancano i martelletti per le uscite di sicurezza i prodotti delpronto soccorso sono scaduti". Paradossale sarebbe poi la situazione della pulizia dei pulmini prevista dal capitolato. "Quella esterna è inesistente, quella interna è assicurata dal personale che è costretto a portarti da casa attrezzature e prodtti". Parliamo di lavoratori che percepiscono 700 euro al mese – ha dichiarato il segretario regionale Scaccialepre – e per i quali se non si trova una soluzione sremo costretti a soluzioni drastiche, in primis portare le bollette di questi dipendenti nell’ufficio del sindaco". Tra le inadempienze ancora denunciate, c’è quella della dotazione del cellulare per garantire comunicazioni urgenti. "Al momento nessun telefono è stato consegnato agli autisti che effettuano chiamate con i propri celluari ma quel che è grave è che in molto pullmini mancano i documenti di circolazione e non è esposto il contrassegno dell’Rc auto". Il sindacato ha inviato una nota informativa al prefetto e chiede al Comune di effettuare i controlli e applicare le penali previste. "Siamo pronti a rivolgerci alle forze dell’ordine e se non vedremo impegni concreti chiederemo la convocazione di un Consiglio straordinario. Il segretrio provinciale della Cgil, Alberto Di Dario, ha posto infine l’accento su un altro aspetto che coinvolge in generale tutte le amministrazioni provinciali: "Si tende sempre più a esternalizzare i serviz pubblici, questo però avviene con meccanismi di ribasso d’asta che vanno a discapito della qualità. Continuamo ad accertare le inefficenze e l’assenza di controlli e questo non può avvenire sulla pelle dei lavoratori e degli utenti che in questo caso di tratta di minori. La nostra battaglia continuerà in tutte le sedi e con ogni forma di protesta".
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