TERAMO – Un contributo di 700 euro l’anno per salvare il centro antiviolenza “La Fenice”. A chiederlo ai Comuni è il vicepresidente della Provincia Renato Rasicci. Questi centri sono a rischio chiusura in tutta Italia per il mancato rifinanziamento del Piano nazionale contro la violenza sulle donne e i drastici tagli agli enti locali. Nel frattempo è ufficialmente partita una campagna di raccolta fondi con l’apertura di un conto corrente pubblicizzata con un banner e una sezione dedicata sul sito dell’ente www.provincia.teramo.it. I versamenti in favore del
Centro Antiviolenza "La Fenice", potranno essere eseguiti su un Conto corrente regolarmente intestato a: Provincia di Teramo cod. IBAN IT15R0555015300000000590673 inserendo la causale "Sostegno attività Centro Antiviolenza La Fenice di Teramo". «Voglio ringraziare – afferma Rasicci – tutti quelli che si stanno adoperando per la sorte del Centro Antiviolenza a partire dalla Commissione Pari Opportunita’, dalla Commissaria Anna Pompilii, all’Universita’, al Comitato delle donne Snoq . Anche il Bim ha assicurato un contributo. Con queste risorse, che si aggiungono a quelle della Banca Popolare, a quelle donate con una raccolta fra i dipendenti e dal Corpo della Guardia di Finanza di Teramo, cercheremo di riaprire il Centro anche se con servizi ridotti. Nel frattempo, però, aderiamo ai punti programmatici dell’associazione Dire perché ad un servizio essenziale come questo va garantita una via di finanziamento stabile all’interno di un sistema integrato di servizi a supporto delle donne che subiscono violenza».