TERAMO – «I ritardi nei pagamenti degli Enti pubblici ci stanno mettendo in ginocchio». Così gli ingegneri teramani, tramite l’Ordine che rappresenta la categoria, hanno inviato una lettera, firmata da un legale, a tutti gli Enti pubblici, in particolare i Comuni della provincia di Teramo, con un atto di diffida. «La situazione – spiega Alfonso Marcozzi, presidente dell’Ordine – è davvero insostenibile, e a farne le spese sono soprattutto i giovani professionisti. I ritardi nei pagamenti arrivano fino a due anni, e si tratta di un doppio danno, anche perché devono anche anticipare le spese». Marcozzi punta il dito contro un sistema «in cui ormai conta più chi conosci rispetto a cosa conosci». Il problema sta tutto nel Patto di stabilità, che i Comuni sono obbligati a rispettare. «Secondo la normativa attuale – ricorda Berardo Ciampana, consigliere dell’Ordine – gli Enti pubblici sono obbligati a pagare entro 30 giorni dall’emissione della fattura, ma la legge non viene applicata, anche se prevede pesanti sanzioni. E’ bene precisare che il Patto di stabilità prevede sì delle maglie strette per le pubbliche amministrazioni, ma colpisce chi sbaglia la programmazione, infatti molti Comuni già dal primo aprile sospendono tutti i pagamenti». L’Ordine auspica anche che la sentenza del Tar della Liguria, che ha autorizzato un fornitore della Asl, creditore di diverse migliaia di euro, a non pagare le tasse, possa fare scuola.