TERAMO – Venerdì 8 marzo 2013, alle ore 17, in occasione della Festa della Donna, nel Museo Archeologico “F. Savini” di Teramo, sarà inaugurata una mostra organizzata dalla Scuola dell’Infanzia Piccola Casa Santa Maria Aprutina di Teramo, intitolata “Piccola Casa. Grande realtà”. Sui cavalletti verranno esposte alcune foto in bianco e nero, scattate dallo studio Nardini di Teramo, che ripercorrono la storia della Piccola Casa dal 1947 con un’attenzione a tutte quelle donne che hanno studiato e, per un periodo, vissuto lì e che oggi sono diventate un modello di vita come Erminia Di Romualdo (72enne), Maria Rosaria Paolone e Wanda Tancredi, per citarne alcune. Tante sono le generazioni che hanno varcato la porta della “Piccola Casa”. Oggi l’Istituto, presieduto da Antonio Di Giustino e coordinato da Suor Clorinda, è una presenza consolidata nel cuore della città. Attualmente un comitato di genitori, coordinato da Pamela Ronconi, organizza una serie di attività di raccolta fondi per contribuire al rilancio dell’Istituto. Infatti, in occasione del Carnevale sono stati raccolti 1000 euro per allestire una stanza di giochi mobili. Tra i progetti c’è anche la ristrutturazione dei bagni e la pavimentazione della palestra.
La storia:
La sensibilità e la determinazione di un piccolo gruppo di donne cattoliche, eredi spirituali di Don Oderico Paolini, ha consegnato alla città di Teramo una delle opere più preziose presenti sul territorio: la Piccola Casa Santa Maria Aprutina.
Era il 1947 quando Norina e Olimpia Cialente, Anna Marcozzi, Giannina Cerulli, Maria Fabbri, Elena Montani, Fiorina Massignani, Olga Listante e Giulia Valentini costituirono un comitato promotore all’interno del Ricreatorio Gemma Marconi, assumendosi il peso di un’ambiziosa iniziativa. Ci si muoveva tra mille difficoltà: la seconda guerra mondiale prima, la guerra civile dopo, avevano seminato lutti e odi. Nell’ambito della Parrocchia del Carmine le volontarie iniziarono a dare ospitalità ed assistenza fisica e spirituale a bambine orfane, mal nutrite e senza speranza alcuna di un’adeguata educazione.
Di settimana in settimana il piccolo nido si animò di voci allegre e di manine che attendevano un abbraccio, una mano amica e sicura.
Il numero delle assistite e le richieste crescevano di giorno in giorno: c’era bisogno di personale più qualificato e disponibile 24 ore su 24.
Era l’agosto del 1947 quando il primo gruppo di Suore Francescane Missionarie di Assisi giunse a Teramo. Fiduciose e piene di speranza iniziarono un lavoro che richiedeva tanta pazienza e dedizione. Non si lasciarono piegare dalle difficoltà né si scoraggiarono di fronte ai problemi perché dotate di quella francescana mitezza ed allegria che sa far fiorire sempre un rassicurante sorriso.
Nel settembre del 1951 avvenne il trascolo dal Ricreatorio Gemma Marconi alla nuova sede denominata “Piccola Casa Santa Maria Aprutina”.
L’allora Vescovo di Teramo e Atri Monsignor Gremigni nel benedire la struttura disse: “La chiamiamo Piccola Casa perché deve accogliere i piccoli… La affidiamo alla protezione di Santa Maria Aprutina perché le bimbe qui accolte ritrovino lo splendore delle anime innocenti”.
Nel 1952 la Signora Maria De Paulis Fedele, vedova Palombieri, lasciò per disposizione testamentaria una cospicua eredità terriera alla Piccola Casa. Il gesto della nobildonna teramana coerente alla tradizione che vuole la donna doppiamente madre, nel corpo e nello spirito, contribuì a mettere un tassello importante perché la benefica Istituzione potesse conseguire le sue alte finalità.
La Piccola Casa Santa Maria Aprutina fu eretta a Fondazione di religione da Monsignor Battistelli con decreto primo marzo 1954.
Il Vescovo per dare stabilità alla nobile iniziativa volle adottare il provvedimento di Fondazione per le alte finalità di formazione ed educazione religiosa delle fanciulle della Diocesi.
Il funzionamento della Casa fu definitivamente affidato alle religiose, appartenenti alle Suore Francescane Missionarie di Assisi che, grazie al loro spirito di carità, generosità e abnegazione proseguirono l’impegno della pia Istituzione.
L’opera proseguì, le Suore continuarono ad esserne le animatrici instancabili e le bambine crebbero.
Una nuova sfida fu accolta dalla Piccola Casa: l’istituzione della scuola magistrale che fu legalmente riconosciuta nel 1958.
Per 16 anni l’Istituto divenne la grande casa che accoglieva ragazze provenienti dai vari centri della provincia per diventare a loro volta educatrici nella scuola materna e nella famiglia.
La scuola offrì a tante giovani la possibilità di conseguire un diploma e di inserirsi nel mondo del lavoro. L’ambiente ordinato e sereno aiutò le ragazze anche nella vita spirituale. A metà degli anni ’70 l’Istituto aprì le porte a bambini e bambine della città con l’asilo nido, la scuola materna (oggi scuola dell’infanzia), il doposcuola delle scuole elementari (oggi scuola primaria) e medie (oggi scuola secondaria di primo grado)”.