TERAMO – Gli argentini teramani brindano all’elezione di Papa Francesco, e ognuno porta nel cuore stamattina l’orgoglio e la consapevolezza che le caratteristiche di umiltà e grande disponibilità del popolo argentino sapranno fare del “papa gaucho” una grande opportunità di svolta per la Chiesa. Ha festeggiato ieri sera a cena fuori con la sua famiglia, Miguel Lecce (nella foto), impegnato oggi nei preparativi per addobbare le pizzerie della sua catena “Don Miguel” con le bandiere dello stato Vaticano, dell’Italia e dell’Argentina: “Anche mio figlio si chiama Francesco – dichiara con soddisfazione il noto pizzaiolo -. Se è altruista come lo è il nostro popolo siamo di fronte a un Papa che ci dà grande speranza. La nostra gente porta dentro molte ferite, e questa notizia penso dia un carica di energia positiva per il nostro paese, una spinta in più". Trema di emozione anche la voce della signora Rosa, del Caffè Grand’Italia: “E’ un orgoglio che noi argentini sentiamo e questa elezione ha un significato che va oltre i confini dell’Argentina. E’ un Papa testimone di sincerità e di umiltà, è un Papa ‘che non se la crede’ e penso che se lo lasciano fare può cambiare tanto”. E per l’Argentina cosa può cambiare? “Più che incidere nel mio paese, ho una visione più globale del significato che ha questo Papa per tutti noi. Penso al Vaticano e alla comunità cristiana in generale, le sue caratteristiche di gaucho sono un insegnamento universale e possono dare un nuovo volto al Vaticano”. Ammette di non essere cattolica praticante, Cecilia Berardo titolare della toelettatura “Can d’Or” che però si dichiara molto orgogliosa del fatto che sia un argentino a portare un nuovo spirito alla Chiesa: “Credo nel sostegno che potrà portare al nostro popolo, ma soprattutto adesso abbiamo nuovi occhi per guardare al futuro”. Per Gonzalo Viscovich, atleta della Teknoelettronica Teramo Handball e nazionale azzurro, "portenos" doc (coì si chiamano gli abitanti di Buenos Aires) e dunque concittadino di Bergoglio, «Papa Francesco avvicinerà ancora di più il nostro mondo all’Europa e chissà, forse farà anche cose che altri pontefici non hanno fatto». Viscovich conosce Bergoglio per i suoi trascorsi a Buenos Aires, per le contrapposizioni anche veementi con la presidente Cristina de Kirchner, per il suo grande lavoro con i più bisognosi: «E’ amato dal nostro popolo, ha buone idee ed è concreto, privilegia l’aspetto sociale del suo ruolo, da noi è arrivato laddove la Chiesa spesso non era arrivata – aggiunge il giocatore di pallamano teramano -: e adesso si aggiunge alla galleria della nostre icone, quei personaggi che hanno fatto grande l’Argentina nel mondo. Mi riferisco ai calciatori Maradona e Messi, al ballerino di tango più famoso Carlos Gardel e all’indimenticabile Evita Peron». Contentissimo anche un teramanissimo ma argentino “d’adozione”: Alberto Di Filippo, meglio noto come “Alberto il Fornaio” che ha iniziato la sua attività proprio in SudAmerica dove consegnava il pane su un carretto trainato dal cavallo. “Siamo stati contentissimi – è stata una sorpesa bellissima che non ci aspettavamo”.
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