ALBA ADRIATICA – Donne cinesi fatte sposare fittiziamente in Italia da cittadini consenzienti per favorire l’ingresso illegale sul territorio nazionale, dove poi esercitano la prostituzione. I matrimoni irregolari sono stati scoperti dagli agenti della squadra mobile della questura di Teramo, che hanno individuato tra Alba Adriatica e Martinsicuro, alcuni appartamenti adibiti a vere e proprie case d’appuntamento. Nella piccola organizzazione che gestiva questo traffico, il ruolo principale era rivestito da una 65enne di Genzano (Roma), residente a Grottammare (Ascoli Piceno) Wolfango Mariani, detto il "cinese", che con il ricorso ad alcuni collaboratori, procurava tutta la documentazione necessaria per far ottenere alle cinesi che si prostituivano il permesso di soggiorno per motivi famigliari: contrarre il matrimonio fittizio, alla donna cinese costava 10mila euro. In totale, ne sono stati accertati una decina. L’uomo è stato arrestato – dopo un breve periodo di latitanza – su disposizione del giudice per le indagini preliminari di Teramo, su richiesta della locale procura, e rinchiuso nel carcere di Teramo. Dodici le persone denunciate alla fine dell’indagine, per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione: uno stralcio dell’indagine è stato trasmesso per competenza territoriale alla magistratura toscana.
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