TERAMO – “Il Comune di Montorio non è un giocattolo nelle mani del sindaco”. La revoca delle dimissioni del primo cittadino, Alessandro di Giambattista, non è piaciuta ai consiglieri di minoranza che ieri, in assenza di chiarimenti precisi sulle motivazioni, hanno abbandonato l’aula consiliare per protesta.“Nei giorni scorsi – spiegano i consiglieri in una nota – abbiamo chiesto un Consiglio straordinario per far luce sulle motivazioni che hanno indotto il Sindaco prima a dimettersi e poi a ritirare le dimissioni, considerata la natura eccezionale nonché la gravità di questo gesto politico e soprattutto l’assenza di motivazioni addotte nella lettera di dimissioni. Considerato inoltre che i dissidi interni alla maggioranza stanno, di fatto, paralizzando l’attività amministrativa del Comune, avremmo voluto conoscere quale fosse l’attuale situazione dell’amministrazione da lui guidata. La convocazione del Consiglio fatta per le ore 13 con soli due giorni di preavviso rappresenta, a nostro giudizio, una gravissima mancanza di rispetto verso i Consiglieri ma soprattutto verso i cittadini che avevano il diritto di assistere ai lavori e conoscere le ragioni dei capricci che hanno portato il Sindaco a un ripensamento. La discussione di temi cosi importanti meritava ben altra considerazione e non poteva essere trattata, così come da convocazione stilata dal Sindaco, assieme ad altri punti di ordinaria amministrazione. All’apertura dei lavori del Consiglio abbiamo quindi invitato il Sindaco a differire la trattazione di questo punto così importante ad altra seduta ma la richiesta è stata ovviamente rigettata costringendoci di fatto ad abbandonare l’aula”. “Montorio non può continuare ad essere uno strumento a disposizione del primo cittadino da utilizzare per i suoi fini politici” , sostengono Grotta, Corazzi, Marcacci, Persia e Valleriani, pertanto i consiglieri tornano a chiedere la convocazione del Consiglio comunale affinché i cittadini possano conoscere le motivazioni dell’atteggiamento tenuto dal sindaco.
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