TERAMO – Si è svolto oggi, al centro congressi Park Hotel di Villa Rosa di Martinsicuro, il convegno organizzato dalla Asl di Teramo che ha avuto come oggetto l’attività che si è sviluppata nel corso di questo anno nel Dipartimento Materno Infantile della ASL di Teramo.Sono stati evidenziati i risultati ottenuti con l’applicazione sistematica della analgesia nel travaglio di parto, che è già stata avviata all’ospedale di Sant’Omero e presto sarà organizzata anche negli altri 2 punti nascita aziendali. All’inizio del 2011 la Azienda nella sua totalità “perdeva” sistematicamente almeno il 30% dei parti. Di questi, una larghissima parte “emigrava” dalla Val Vibrata verso la vicina regione Marche. I dati attuali dimostrano come il trend si stia decisamente invertendo. L’incremento sostanziale di nati nel Presidio Ospedaliero di Sant’Omero ha anche rappresentato un volano di attività assistenziale per quell’Ospedale: l’incremento del 50% nel numero dei parti, registrato in quella sede paragonando il 2010 con il 2012, non può essere solo la conseguenza della applicazione costante dell’analgesia del travaglio di parto. Secondo la Asl è dovuto ad un lavoro di squadra che vede lavorare insieme il Dipartimento Materno Infantile. Al Convegno hanno partecipato, nel ruolo di relatori, il Presidente della Giunta Regionale Gianni Chiodi, il Consigliere Regionale Ricardo Chiavaroli e tanti professionisti che hanno dato uno spaccato sulla situazione del “Percorso Nascita” a livello regionale abruzzese.
IN CALO I CESAREI “INGIUSTIFICATI” – Secondo una recente indagine del Ministero della Salute, l’Abruzzo, nel 2010, ha fatto registrare il 45 per cento dei parti cesarei ingiustificati, contro il 43 per cento a livello nazionale. Dal 2011 lo scostamento è in miglioramento. C’è da aggiungere che gli interventi di taglio cesareo presentano un elevato rischio per la donna, superiore a 3-5 volte al parto naturale. «D’altro canto, l’Abruzzo – ha spiegato il commissario ad acta per la Sanità, Gianni Chiodi, nel corso del convegno – è stata anche tra le prime regioni ad adempiere ai contenuti dell’accordo con il Governo per la riorganizzazione della rete dei punti nascita, allo scopo di rendere appropriato il ricorso al cesareo e a tutelare la gravidanza. Il nostro obiettivo è migliorare la qualità delle prestazioni e, prioritariamente, la sicurezza delle operazioni di parto, anzitutto riducendo il rischio per mamma e bambino». Tra le attività già poste in essere dalla Regione, l’istituzione del Comitato per il percorso nascita regionale e dei comitati per ciascuna azienda: organismi con il compito di monitorare e coordinare l’attuazione delle linee di indirizzo. «Questi organismi – ha spiegato ancora Chiodi – diventeranno il riferimento delle politiche materno-infantili. A breve, poi, daremo vita alla Carta dei servizi per il percorso nascita». Nell’ambito delle politiche sanitarie, volte al miglioramento e all’innovazione dell’offerta sanitaria territoriale, si colloca poi il presidio di Sant’Omero che ha legato al Dipartimento di Ginecologia ed ostetricia una nuova organizzazione e valorizzazione, ancora in via di sviluppo. «Valgono ad esempio i risultati conseguiti dall’Ospedale di Sant’Omero, dove l’applicazione sistematica del parto indolore – ha aggiunto Chiodi – ha permesso di portare il numero dei nati da 447, nel 2010, a 668 nel 2012, un 35 per cento in più. Conseguentemente, nel Presidio, nel 2012, c’è stata la necessità di assumere più personale, tanto che in pianta organica ci sono 24 infermieri e 10 medici in più rispetto al 2010. Dopo il risanamento l’innalzamento della qualità dei servizi, che passa attraverso l’investimento in tecnologia avanzata e nella qualificazione del personale, costituisce la nostra autentica sfida politico-amministrativa».