TERAMO – L’ennesimo incidente sulla montagna teramana ripropone con estrema urgenza il problema di una regolamentazione più precisa e puntuale del ricorso all’emergenza sanitaria. Il buco della sanità, che gli abruzzesei, con enormi sacrifici e il rapporto con gravi carenze organizzative, stanno pian piano sanando, passa anche attraverso l’abuso dei mezzi di soccorso. Da più parti – anche attraverso alcune segnalazioni alla nostra redazione – si leva l’appello degli esperti a una maggiore attenzione e prudenza a chi, frequentatore occasionale ma anche abituale dei pendii, affronta quotidianamente le zone in quota. E, anche se potrebbe sembrare provocatoria, arriva una proposta: introduciamo il ticket per i codici verdi anche in montagna. Come accade per il pronto soccorso, cioè, la Regione potrebbe introdurre il pagamento di quegli interventi dell’elicottero o dei soccorritori in montagna per gli interventi di minima gravità o che siano stati provocati dall’imprudenza. Un’idea destinata sicuramente ad animare la discussione, ma necessaria laddove, in alcuni casi, la passeggiata in montagna si trasforma in una chiamata di soccorso scambiata per quella di un taxi per il rientro a valle. Chi propone il ticket giura che l’esborso di denaro, come avviene già in Paesi confinanti come la Slovenia, la Svizzera e l’Austria, funzionerebbe da deterrente per gesti di imprudenza.
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