TERAMO – «Il Ruzzo? Un’anomalia tutta teramana». Questa l’opinione del “Movimento 5 stelle”, che analizza la situazione della società acquedottistica e si oppone fermamente all’ipotesi, paventata dal Presidente della Ruzzo Spa, Vittorio Scuteri, di un contributo straordinario di 3 euro a cittadino, per ripianare il buco da 70 milioni di euro. «Il disastro del Ruzzo – afferma in una nota il Movimento – ha precisi responsabili, chiari ed identificati anche dalla legge: sono gli amministratori e i sindaci che si sono succeduti negli ultimi anni e che dovranno rispondere sul piano operativo e su quello dell’omesso controllo. Se esiste come esiste una responsabilità erariale, dovranno essere loro e non i cittadini a ripianare l’ammanco. Il Movimento “Teramo 5 Stelle” chiede anche all’autorità giudiziaria di battere un colpo su una vicenda che è stata negli ultimi mesi oggetto di articoli di stampa che configurano chiare ipotesi di reato». Il Movimento invita anche il Ruzzo a fare chiarezza sulle tariffe applicate, e, a questo scopo, ha inviato una lettera sia al Commissario straordinario dell’Ato Pierluigi Caputi, sia al presidente del Ruzzo Vittorio Scuteri: «Prima di proporre un aumento delle bollette – si faccia piena chiarezza sulle scelte effettuate in passato, non ultima la costituzione della società in liquidazione Idros srl di cui non si comprendono le finalità, si adottino immediatamente tutti i provvedimenti necessari atti a ripristinare una situazione di piena legittimità ed a cancellare operazioni anomale, effettuate anche sul piano occupazionale e si verifichi se la tariffa applicata sia conforme agli esiti del referendum del 12 e 13 giugno 2011 o se, come sembrerebbe dagli atti dell’Ato, la stessa non sia gravata dalla voce finalizzata al recupero del capitale investito che è in totale contrasto con il risultato della consultazione referendaria». Il Movimento chiede dunque maggiore trasparenza, e ricorda come negli anni la Ruzzo reti Spa sia stata «terra di conquista dei partiti» e che abbia effettuato «assunzioni clientelari: «il risultato di anni di manovre scellerate – si legge ancora nella nota del M5S – è una società che, pur gestendo un bene che, per importanza, è identificato con la vita stessa, ha chiuso l’esercizio 2011 con 70 milioni di euro di debiti. Una società che, pur gestendo servizi di natura tecnica, dichiara a bilancio ben 107 impiegati su 256 dipendenti, praticamente un amministrativo per ogni tecnico: forse chi ha autorizzato le decine di assunzioni di impiegati a chiamata diretta pensava di tappare le falle nelle condotte colabrodo con lettere ed atti. Una società che in qualità di concessionaria degli impianti di depurazione, contribuisce al disastro ambientale della costa abruzzese e al conseguente tracollo dell’indotto turistico. Una società che è diventata una macchia scura e tetra sulla città di Teramo».