TERAMO – La Corte dei conti ha certificato l’avvnuto risanamento dei bilanci della sanità abruzzese. Lo riporta e lo sottolinea il movimento politico “Abruzzo al Centro“, riferendo la nota che la sezione regionale della magistratura contabile ha illustrato lo scorso 12 aprile, con cui si riportano le conclusioni dell’«Indagine sulla sanità pubblica nella Regione Abruzzo». L’organo di controllo sulle pubbliche amministrazioni afferma che il risanamento della Sanità in Abruzzo, sia sotto il profilo "dell’equilibrio economico-finanziario" che sotto quello "di una più mirata riqualificazione dell’offerta regionale ospedaliera" è «opera di Gianni Chiodi, che è intervenuto con i provvedimenti e la programmazione operativa adottati con gli esercizi 2010 e 2011».
La relazione. «Negli esercizi 2010 e 2011 – cita Abruzzo al Centro – l’adozione di Programmi operativi nella gestione della sanità ha consentito da un lato l’arresto dei disavanzi e il raggiungimento dell’equilibrio economico- finanziario del Servizio sanitario regionale, dall’altro l’avvio di una più mirata riqualificazione dell’offerta regionale ospedaliera». Secondo il Movimento politico dei centrodestra, nell’esprimere il proprio apprezzamento sull’attività compiuta dalla Regione, la Corte dei conti prende atto che «è stato effettuato un controllo più stringente rispetto agli esercizi passati, a partire dal 2009, sui bilanci aziendali, in sinergia con quanto sollecitato nei precedenti referti». La sottoscrizione del Piano di rientro da parte della precedente Giunta di Centrosinistra, a parere dell’Autorità Contabile infatti, «non è stata di per sè sufficiente e si è rilevata del tutto carente per contrastare il persistere della maturazione di un disavanzo legato più a carenze strutturali che non a problemi contabili».
«Chiodi artefice del risanamento». Per Abruzzo al Centro «da quanto afferma la Corte, quindi, emerge inconfutabilmente che le riforme sono iniziate con Chiodi e riguardano sia i conti, finalmente in equilibrio strutturale per il terzo anno consecutivo, sia i servizi e l’offerta sanitaria. Il tempo è galantuomo e finalmente è stata fatta chiarezza su chi sia stato l’artefice del risanamento che ha consentito alla Regione Abruzzo di uscire dal novero delle “regioni canaglia” e ci ha portato ad essere modello di riferimento, al punto di essere l’unica regione italiana che ha potuto attuare una riduzione delle tasse a famiglie e imprese».